Un delitto da dimenticare. I casi dell'ispettore Erlendur Sveinsson. Vol. 13

RossaMina (25/09/2016) - Voto: 3/5
Questo libro mi ha fatto conoscere ed apprezzare l'Islanda, ma la storia è stata affrontata come il clima dell'Islanda: in modo freddo, come se fosse la cronaca di un giornale, senza nessuna particolarità e peculiarità
camilletta85 (22/09/2016) - Voto: 3/5
Non ho mai mancato l'annuale appuntamento con i delitti islandesi del prolifico e bravissimo Indridason..ho letto tutti i suoi Libri, Che si lasciano sempre apprezzare per la scrittura scorrevole, la capacita di raccontare la terra natia attraverso un preciso momento storico e per la creazione di personaggi unici come il capitano Marion Briem, donna di corporatura fragile e un po rachitica ma dal temperamento maschile e vigoroso e il commissario Erlendur, attratto umanamente dai casi di persone scomparse comevle falene con le sorgenti luminose. Tuttavia in un questa "puntata" della Serie, nonostante il fascino del crime a sfondo militare, con tutto il suo indotto di servizi segreti americani, contrabbando di sostanze proibite, scali aerei sospetti e ad alto rischio, minacce ed omertà delle autorità militari..sono rimasta parecchio delusa dagli sviluppi della storia. Infatti, troppi sono parsi gli interrogatori con risposte smozzicate e balbettanti (non ho idea, non saprei, non ricordo, etc..le frasi piu ricorrenti), per cui alla fine la risoluzione del caso viene affidata ad una cooperazione improbabile tra Marion-Erlendur e una poliziotta militare di colore che si mette contro tutto l'esercito, in nome di una sete di giustizia e verità assai poco credibile. Per non parlare dell'altrettanto improbabile credito che i due agenti ripongono in quelle che apparivano come semplici illazioni e indiscrezioni provenienti dalla loro eroica collaboratrice. Molto deludente, poi, mi é sembrato l'epilogo dei "due gialli in uno" contenuti in questo romanzo..anche se non posso darne le motivazioni per evitare qualche sgradevole effetto spoiler. Non é certo un "giallo da dimenticare" (parafrasando il titolo) ma non é dei migliori di questo Maestro. Il Mio é solo un arrivederci..
Mike (13/09/2016) - Voto: 5/5
Ottimo. Nella sua semplicità e scorrevolezza ti cattura fino all'ultima pagina.
rosanna robbiano (01/08/2016) - Voto: 5/5
Ci sono due autori, tra i giallisti nordici, di cui ho letto tutto ciò che è stato pubblicato in Italia e che rappresentano una garanzia: Hakan Nesser e, appunto, Indridason. Con loro è quasi impossibile avere delusioni, e se accade - Nesser , in un caso soltanto, non mi ha convinta - la delusione è comunque modesta. Di Indridason esce questo tredicesimo libro, "Un delitto da dimenticare". E' un ottimo romanzo, in pratica due casi che vengono seguiti da Erlendur e da Marion Briem, vecchia conoscenza che si ripresenta. La vicenda si svolge intorno al 1979, e ruota intorno alle indagini dopo il ritrovamento di un cadavere in un lago; parallelamente, Erlendur indaga sul caso di una ragazza scomparsa mentre andava a scuola molti anni prima, nel 1953. Quindi, due gialli in uno. Interessante l'evolversi dei fatti, con frequenti e istruttive escirsioni nella storia dell'Islanda; personaggi credibili e ben tratteggiati, insomma, come dicevo prima, quando esce un libro di Indridason, è ben difficile che si resti delusi. La traduzione non è male, peccato che - cosa peraltro frequente - si notino ossessive ripetizioni; la frase "non saprei" viene ripetuta non meno di trenta volte. Curioso come così tanti traduttori professionisti non si rendano conto di tali difetti, e ancora più curioso e che nessuno tra quelli che dovrebbero rivedere il lavoro prima di stamparlo corregga queste imperfezioni fastidiose e che tolgono anche qualcosa alla narrazione. Comunque, libro consigliato, molto bello.