È così che si uccide

vokal (14/05/2020) - Voto: 4/5
Questo thriller si presenta in modo attraente perché è ambientato a Roma, e , soprattutto su una lettrice romana come me, fa immaginare che la storia sarà realistica, come realistica risulta la scelta delle strade, in confronto a quei luoghi sconosciuti di solito americani, che ti sospendono fuori della realtà.- Vuoi mettere il gazometro, il Tevere, le nostre vie quotidiane?Ma poi scopri che i cadaveri hanno ognuno un cadeau particolare al loro interno (il cuore di una donna è stato sostituito con quello di un suino,nello sfintere di un frate una valvola e così via). Allora scopri che è solo uno dei tanti thriller che si basano su particolari horrorosi e incredibili, su noiosissime e incomprensibili descrizioni di luoghi in cui non ci si riesce ad orientare, i gazometri diventano strumenti infernali, piove sempre, il fango trascina tutto , i personaggi risultano antipatici. non credo di dover aggiungere altro. E non leggerò un altro libro di questo scrittore kitch e privo di vera fantasia.
lerd88 (14/05/2020) - Voto: 5/5
In quest'opera, purtroppo, manca la tensione narrativa, ovvero il quid misterioso che spinge il lettore a girare una pagina dopo l'altra, a correre verso l'esito finale. Il commissario Enrico Mancini appare svogliato, depresso, ben lungi dall'avere elaborato il lutto della morte della moglie. E non ha voglia di indagare, e non vuole essere coinvolto, vorrebbe solo sprofondare in un buco nero e addormentarsi. Ma se lui non ha voglia di seguire l'indagine, come può comunicare interesse al lettore? Questo errore di fondo fa cadere tutto il castello di carte. A nulla vale la trama, piuttosto articolata ma lenta e pesante; e neppure la buona scrittura di Mirko Zilahy riesce a salvare il romanzo, come un vento che soffia su una barca dalle vele ammainate; e neppure le contorte invenzioni sanguinarie dell'assassino stuzzicano la curiosità, anzi in tale contesto sono nauseanti. In breve, sembra un prodotto costruito a tavolino, persino con una certa sapienza, e avrebbe potuto funzionare. Ma la passione è come un fuoco che si propaga: se non c'è la scintilla iniziale, nulla si incendia.
griffd (14/05/2020) - Voto: 5/5
Mi sono imbattuta quasi per caso in questo autore che non conoscevo e ne sono rimasta davvero piacevolmente sorpresa: il romanzo si legge tutto d'un fiato, alcuni capitoli lasciano come sospeso qualcosa che deve accadere, e questo porta a voler divorare il libro. L'autore abbina una scrittura raffinata, colta ma scorrevole ad una trama interessante. Indimenticabile il personaggio di Mancini ed il suo distacco dal mondo, a volte poco empatico, ai limiti dell'antipatia ma molto intenso. Un bel romanzo che consiglio agli amanti del genere.
darob (14/05/2020) - Voto: 5/5
Leggere - o forse nel mio caso dovrei dire divorare - le pagine di questo romanzo significa affrontare una realtà che fa mare, che brucia, che sanguina. Troverete descrizioni incredibilmente realistiche, capaci di trasportarvi al centro esatto della scena madre, senza lasciarvi il tempo per elaborare quanto sta accadendo, senza la possibilità di evitare il colpo che alla fine arriva, dritto alla bocca dello stomaco, lasciandovi praticamente senza fiato. È curioso ed affascinante il talento di Zilahy nel rendere ogni emozione presente e tangibile, ogni dolore vivo ed insopportabile come se fossero nostri, reali e pulsanti sotto la nostra pelle. Un legame imprescindibile che si viene a creare tra lettore e storia in grado di trasformare la lettura di È così che si uccide carne viva tra le nostri mani, scrittura vissuta sotto i nostri occhi, colmi di stupore e meraviglia, di dolorosa incredulità e di una profonda empatia che mai ci saremmo aspettati.
Francesco LP (13/05/2020) - Voto: 5/5
Un maestro del thriller. Fiato sospeso dall'inizio alla fine. Ottimo espediente narrativo!!