La luce dell'impero

Meri (18/09/2018) - Voto: 5/5
Superlativo, uno dei più bei romanzi di avventura che ho letto ultimamente… i salti temporali di Buticchi a me son sempre piaciuti e qui ci sono argomenti inediti e affascinanti come il Messico di Massimiliano d'Asburgo. Assolutamente consigliato.
(04/02/2018) - Voto: 5/5
Ennesimo bel libro di Buticchi ,che non delude mai.
Marco T. (16/01/2018) - Voto: 5/5
Non voglio dilungarmi troppo: FAVOLOSO DA NON PERDERE in linea con i precedenti capolavori dell'autore se non superiore.
Stefano (12/01/2018) - Voto: 4/5
Buticchi è un autore che amo profondamente. Ho letto tutti i suoi romanzi e Le pietre della Luna rimane nell'Olimpo dei miei libri preferiti. Questa volta, però, qualcosa non ha funzionato nella luce dell'impero. L'ho trovato al di sotto della produzione media del Maestro, la trama non scorre fluida e Oswald e Sara hanno il fiato corto. Speriamo in una repentina ripresa. Per l'affetto nei suoi confronti, però, non posso dare meno di quattro stelle.
Pierpaolo (30/12/2017) - Voto: 5/5
Buticchi si conferma un maestro del romanzo di avventura e un libro che ti tiene incollato lì dalla prima all’ultima riga, che ti fa fare notte fonda o ti fa arrivare tardi agli appuntamenti non può meritare meno di 5 stelle. Dopo Il vento dei demoni e La voce del Destino si torna nell’America del sud e il stavolta si va in Messico. La storia muove da qui e dall’Austria di tardo ’800 per arrivare fino ai giorni nostri e i cartelli della droga. Come sempre Buticchi affronta i temi ed i personaggi trattati nel romanzo con rigore scientifico e approccio da storico. A questi ingredienti aggiunge, ovviamente, il tocco dell’autore che su questa solida base intreccia fantasia ed episodi verosimili. Continua con la scelta intrapresa già negli ultimi romanzi di intrecciare “solo” due storie e far precedere i capitoli da una piccola introduzione. Personalmente all’inizio ero un po’ scettico su entrambe le decisioni: chi ha letto gli altri libri con Breil protagonista sa che di storie se ne intrecciavano anche quattro o cinque e quelle piccole introduzioni possono rappresentare un po’ un’interruzione del flusso narrativo. Devo dire però che su quest’ultimo punto mi sono un po’ ricreduto vedendo come per lettori meno costanti si siano rivelate molto utili e riscoprendo il gusto dei romanzi pubblicati a puntate. Un libro da leggere, insomma, … in attesa del prossimo!