Nessun testimone

franca (09/10/2008) - Voto: 4/5
Ottima la scrittrice, ed anche le sue introspezioni dei personaggi. Però per un thriller trovo che 700 pagine siano troppe, specialmente quando molte di essere potrebbero essere evitate, non indugiando sulla viabilità. Esempio: inforcò la via x, per immettersi nella y, fino a raggiungere Z, etc. etc. Per chi non conosce i luoghi diventa un elenco noioso e ripetitivo che ammoscia il filo della narrazione.
Giorgio Girelli (09/03/2008) - Voto: 4/5
Un libro che si legge con attenzione, forse il massimo elogio che si possa fare ad un romanzo di genere. Quasi sempre rispettato quello che io chiamo il "principio di plausibilità". A chi piace il genere mi sento di consigliare Martha Grimes, aurice alla quale, ne sono convinto, la George deve qualcosa.
rany_74 (05/02/2008) - Voto: 5/5
Fantastico!!! Da leggere seguendo la cronologia degli altri libri.... ma la mia domanda ora è :finisce qui???
Ardid79 (11/09/2007) - Voto: 5/5
Un capitolo fondamentale nella saga dell’ispettore Linley. Dopo un anno passato a leggere uno dopo l’altro i romanzi di questa serie mi sono affezionata in maniera incredibile ai personaggi, come se li conoscessi intimamente. E questo romanzo, particolarmente triste e doloroso, mi ha colpito in prima persona, per due giorni non ho pensato ad altro…..potere dei libri! Unica raccomandazione: non leggetelo per primo ma rispettate l’ordine cronologico per capire le vicissitudini dei protagonisti in modo completo.
Massimo (27/08/2007) - Voto: 3/5
Senza dubbio si tratta di un ottimo thriller: ben congegnata la trama, scritto bene (come al solito) e ben ambientato. Però…. Però.. non mi ha convinto fino in fondo: non c’è un motivo particolare, forse un po’ di distacco che l’autrice sembra manifestare (una certa freddezza nei confronti della storia che è sicuramente molto drammatica anche dal punto di vista umano). O forse troppa carne al fuoco seppure cotta bene e con il necessario ordine (troppo?). Più scrive più la Geroge diventa meticolosa ed attenta: sempre più professionista, anche se le emozioni potrebbero risentirne.