Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto

Claudio (13/06/2020) - Voto: 5/5
La tesi del libro: in questi anni, nel tentativo di mantenere pulita la memoria del paese, non abbiamo affrontato con determinazione i crimini che il fascismo ha commesso anche grazie alla connivenza degli italiani e quindi oggi, per molti, dato che non si conoscono i delitti del fascismo, pare quesi che il fascismo delitti non ne abbia mai commessi. In questi anni non siamo riusciti ad affrontare con decisione e chiarezza i demoni di un passato che abbiamo troppo velocemente coperto ma non cancellato, togliendoci la possibilità di accumulare le conoscenze e le attenzioni necessarie ad impedire che i fenomeni di erosione democratica che aprono la strada ai regimi autoritari vengano subito riconosciuti e neutralizzati.
Grazia (06/06/2020) - Voto: 5/5
Le recensioni, positive o negative, sono un eccellente mezzo di comunicazione fra i lettori e una forma di analisi sempre di grande interesse che consente di farsi un'idea su un libro e, spesso, di scoprire autori e testi che non si conoscevano. Onestà intellettuale vuole, ça va sans dire, che il libro recensito sia stato letto. Per questo ho trovato estremamente offensivo il commento di Paolo, il quale dichiara che non leggerà il libro avendo già letto il precedente che sarebbe “un condensato di inesattezze che fa a pugni con l'oggettività scientifica”. Naturalmente, secondo lo stile comune a questa categoria di recensori, questo signore non porta nessuna argomentazione a sostegno delle sue affermazioni. Senza contare il tono sprezzante con cui indica l'autore come “storico della mentalità”, ignorando che si tratta di una disciplina accademica di grande importanza, (affinché colmi questa lacuna lo rimando alla voce dell'enciclopedia Treccani). E ancor più grave il disprezzo per la sua attività didattica quale organizzatore di percorsi della memoria: ecco il nervo scoperto! La memoria fa paura. Infine devo segnalare che, dopo aver letto la cosiddetta recensione, diversi miei amici non proprio convinti se acquistare il libro, si sono affrettati ad ordinarlo. Motivazione: se suscita queste reazioni val la pena di leggerlo. Sì ne vale davvero la pena, P.S. Notevole, quanto a profondità di analisi, anche la recensione di Branca.
piero di girolamo (04/06/2020) - Voto: 5/5
La misura del degrado culturale e, di conseguenza, anche politico cui si è giunti in questo paese viene proprio da coloro che con disprezzo e tracotanza plebea pretendono di giudicare un libro senza averlo nemmeno letto. Mi sono avvicinato alla lettura del testo con lo stesso impegno con cui ho affrontato la lettura di De Felice e Gentile che, ricordo però, tutti citano ma ben pochi leggono. Inoltre non solo De Felice e Gentile hanno studiato il fascismo e forse qualcuno crede di conoscerli dai riassunti che il Prof. Perfetti ha dedicato loro su "Il giornale". Consiglio la lettura del testo così come del precedente che ha avuto il merito di smontare le tante "cose buone" fatte dal fascismo, vere e proprie menzogne che un uso politico forsennato della storia ha trasformato in verità.
daniele (03/06/2020) - Voto: 5/5
Molto interessante e di facile comprensione, è interessante verificare che i giudizi negativi vengono dati senza aver letto il libro, attività allergica ai fasci.
Jessica (28/05/2020) - Voto: 5/5
Letto tutto d'un fiato. Filippi ha saputo dare il meglio anche questa volta con un racconto accurato, documentato, chiaro, alla portata di tutti ma assolutamente non "semplificatore" della realtà e del passato. Un libro, anche questo, necessario per capire uno dei perché più grandi che ci portiamo dietro come Paese da più di mezzo secolo. Lettura consigliatissima!