1177 a.C. Il collasso della civiltà

Piero Giombi (18/10/2016) - Voto: 4/5
Visto che i libri sulle cause della fine delle civiltà dell' Eta' del Bronzo non abbondano di sicuro, ben venga questo saggio. E' una vasta ricapitolazione di cose gia' conosciute, con delle aggiunte più recenti. Solo da pochi anni si sa che Ramesse III fu assassinato. Non mi convince piu' di tanto la tesi che l' assassinio non era legato alle sconfitte subite dai Popoli del Mare: l' insediamento di Filistei e di Israele in Palestina, antico possesso egizio, doveva aver scosso non poco il prestigio del Faraone. Ma ufficialmente i Popoli del Mare erano stati sconfitti (come Israele nel 1967, mi viene da dire) e quindi le fonti tacciono. L' Egitto si avviava pomposamente verso la decadenza. Cominciava l' Eta' del Ferro, minerale sconosciuto o quasi in Egitto.
Antonio (27/04/2016) - Voto: 4/5
Interessantissimo, per chi vuole conoscere il mondo globalizzato dell'età del bronzo. Qualche refuso cronologico.
fabio de ponte (01/10/2015) - Voto: 5/5
Io l'ho trovato ottimo. Restituisce un affresco di un mondo sconosciuto, passando in rassegna molti documenti estremamente interessanti e tracciando le linee di un universo che non era affatto diverso dal nostro per molti aspetti. Molto documentato e molto metodico nel modo di procedere. Forse per questo non raggiunge una conclusione definitiva - cosa che vedo gli contestano altre recensioni -. Non la raggiunge perché non ci sono verità assolute. Questo libro è una ricerca, che prende in considerazione anche tutto ciò che sull'argomento hanno detto quelli che prima di lui se ne sono occupati, e come tale è un processo senza una conclusione definitva assoluta. Rigorso e allo stesso tempo ben scritto e affascinante. Assolutamente consigliato per chi vuole guardare l'antichità in faccia, come se ci dovesse trasferire, non per chi è interessato solo a nomi e date.
Tukulti Ninurta (07/07/2015) - Voto: 1/5
Un libro che mi ha molto deluso. È vero che il titolo non richiama direttamente i famigerati popoli del mare, ma il 1177 a.C. è pur sempre la significativa data simbolica in cui l'Egitto li sconfisse, e dall'impostazione dei primi capitoli appare che sia effettivamente questo l'argomento principale. Invece, anziché un approfondimento o un'indagine storica, l'autore si perde e si dilunga in un quadro molto ampio e soprattutto molto superficiale delle maggiori civiltà dell'epoca: egizi, assiri, ittiti, cananei, ecc. Lo fa sostanzialmente con un lunghissimo elenco di dettagli riguardo alle relazioni diplomatiche e commerciali fra i vari regni, senza mai aggiungere nulla di nuovo alla discussione dei fatti storici. Irritanti i continui riferimenti alla "globalizzazione" e al mondo politico odierni. È un continuo susseguirsi di nomi di accademici e relative citazioni, mai unite in un quadro coerente, semmai solo ripetitivo, e l'autore non fa altro che riportarle quasi senza commenti. Il citazionismo può funzionare in un articolo di settore, ma non in un libro divulgativo. L'apice dell'involuzione viene raggiunto nell'ultimo capitolo, introducendo la "teoria della complessità", che vuol dire tutto e niente, per arrivare alla conclusione che... non ci siamo mossi di una virgola dalle incertezze delle prime righe del libro. Patetico l'ultimo paragrafo di "cosa sarebbe successo se...". Niente. Non è successo e basta. In definitiva: un libro presentato in pompa magna, ma che in realtà gira a vuoto e non comunica nulla di nulla. Scritto in maniera sciatta. Lontano anni luce da pilastri del genere quali "Civiltà sepolte" e "Il libro delle rupi" di W. Ceram, o anche "L'invenzione della scrittura" o "Il disco di Festo" di L. Godart, dove fra l'altro si parla meglio è più diffusamente dei popoli del mare.
Gaio Ateio Capitone (02/03/2015) - Voto: 1/5
Il saggio prende in considerazione tutte le interpretazioni che storici ed archeologici hanno dato del crollo della Civiltà del Tardo Bronzo. Ogni causa viene analizzata e valutata sulla base delle testimonianze dirette, scritte e mute. Alla fine l'autore dichiara che nessuna delle cause prese in esame, da sola, spiega i fatti e che il crollo fu dovuto all'azione di tutte. La scoperta dell'acqua calda! Ben altro si pretende! Almeno un tentativo di mettere ordine fra le varie cause; ma per fare ciò sarebbe stato necessario descrivere bene il funzionamento dell'economia "palaziale", cosa che l'autore non fa.