La setta degli angeli

Salvatore R (11/05/2020) - Voto: 5/5
Camilleri è Camilleri, uno stile inconfondibile ed accattivante. Questo romanzo racconta di uno scandalo avvenuto nel 1900 in un paesino dell’entroterra siculo. La lettura risulta scorrevole e piacevole. Forse un po’ faticosa per chi non conosce il siciliano
blutango72 (23/09/2019) - Voto: 4/5
Il romanzo inizia e va avanti per molto con l'andamento, spesso esilarante, di una pochade. Storie di sesso, di corna, mischiate all'equivoco di un'epidemia che non esiste. Qui ci si diverte parecchio. Poi, pian piano, la storia si fa più seria. Fino alla conclusione, tragica, amara. La colpa, in Italia, non è di chi commette le indecenze della classe dirigente, ma di chi scoperchia il pitale e porta a conoscenza del mondo le vergogne. E allora, chi con coraggio rivela la verità è il colpevole da bandire, da escludere e il vero colpevole, quello che ha abusato della propria posizione e della vita di povere donne, va salvato, protetto. La mafia, si dirà. L'ipocrisia borghese, anche. Ma c'è di più. L'incapacità tutta italiana di fare i conti con la verità. La gente non deve sapere. L'ignoranza è il fondamento del potere. Apologo amarissimo e attualissimo, questo di Camilleri. Quattro stelle meritate. Il Maestro di Porto Empedocle, quando scrive per Sellerio, non delude mai.
Simone (01/09/2019) - Voto: 4/5
Un romanzo storico che potrebbe essere considerato attuale per le tematiche trattate e per lo svolgimento della storia fino l'epilogo che identifica, ahimè, gli usi e costumi degli italiani di allora e di oggi.
Elena (21/07/2019) - Voto: 5/5
Con questo romanzo insieme a "Privo di titolo" Camilleri racconta fatti gravissimi accaduti in Sicilia nei primi del 900 ed ormai tristemente dimenticati nonostante la loro gravità.In questo libro narra la battaglia dell'avvocato Matteo Teresi,che spese la sua vita per difendere i poveri e gli sfruttati, per portare alla luce i gesti ignobili di un prete che circuiva giovani donne e ne abusava.Si potrebbe pensare che i suoi tentativi di rendere la popolazione cosciente di questi atti turpi gli abbiano fatto guadagnare la giusta riconoscenza.Invece l'hanno reso un parìa,scacciato dalla società e costretto ad emigrare perché la sua voce stentorea di verità e dignità infastidiva chi deteneva il potere, e di conseguenza si sentiva minacciato da un uomo che sapeva parlare a chi subiva il loro potere.Questo libro è un grande esempio della passione civile del Maestro che ci ha lasciato in eredità con questo romanzo una lezione di dignità e di dedizione ai propri principi soprattutto quando sostenerli richiede grande sforzo.
archipic (07/03/2018) - Voto: 3/5
Sempre sfiziosi questi romanzi "storici" di Camilleri; lettura piacevole e spaccato di inizio XX secolo interessante.