Il segreto della camera 3

giuliog02 (19/09/2015) - Voto: 3/5
" Il segreto della camera 3 " di Colin Dexter non mi ha fatto saltare dalla gioia. La trama è fondamentalmente ottima, ancorché complicata, e lo svolgimento piuttosto farraginoso fino alla fine. Le prime quaranta pagine mi sono parse dispersive e didascaliche. Per contro la parte concernente l'inizio delle indagini - come ritmo e creatività - non è affatto male. L'ispettore capo Morse ed il sergente Lewis costituiscono una bella coppia investigativa e qualche personaggio è ben tratteggiato ( Ad esempio: Prior, l'addetto alla sicurezza della sede Esami Locali ). I dialoghi nell'ambito delle indagini sono interessanti e diversi brani piacevoli. Le "quotation " culturali, all'inizio dei capitoli, mi paiono del tutto superflue in un giallo e danno un certo senso di rococò letterario. Testo, a mio avviso, fluttuante quanto a qualità e stile, ridondante e un poco affastellato. Ci sono parti che mi paiono superflue. In fase di editing ci sarebbe voluta una seria potatura. Nell'insieme non mi è piaciuto, pur presentando delle pagine ben scritte e degli spunti interessanti. Da questo libro - é il primo di Colin Dexter che mi capita di leggere - non mi spiego come l'Autore possa essere assurto al livello di notorietà raggiunto. Dubito che ne leggerò un altro.
claudio (14/09/2015) - Voto: 4/5
Complicato, intricato fino all'ultimo come gli altri libri di Dexter. Forse questo è un po' inferiore. Ma è sempre un piacere leggere di Morse e del suo inseparabile sergente Lewis
luciano (14/09/2014) - Voto: 5/5
E' un giallo piacevolissimo e la coppia ispettore Morse e sergente Lewis è una coppia vincente che fa venire in mente la coppia Sherlock Holmes e Watson. L'ispettore Morse ha gli occhi duri e spietati, non gli piace la vista del sangue e neppure la stanza delle autopsie e di se dice: "non sarei dovuto entrare in polizia". Crede nelle costruzioni logiche di un delitto ma è consapevole che " a volte la vita sfugge alla logica - e, a volte, dopo aver costruito una magnifica teoria, si scopre che ha un difetto nelle fondamenta e l'intera costruzione crolla al primo tremolio del terreno". Un vero popperiano. Il sergente Lewis, che ha tutta la mia simpatia, ha la faccia onesta e squadrata, è un lavoratore indefesso, ama sua moglie ed è golosissimo di patate fritte. Si dà sempre un gran da fare a formulare ipotesi sul delitto, ma Morse (che gli vuol bene) lo smonta sempre con ironia, come nel seguente dialogo. - Morse: " Lewis l'interpretazione che lei ha dato era un'ottima prova di rigore logico e lucidità: Ma...". Lewis: " Ma mi è sfuggito un indizio di importanza vitale, è così?". Morse: "No, Lewis, non le è sfuggito un indizio cruciale. Gliene sono sfuggiti due".- Giallo imperdibile
giuliano (03/09/2014) - Voto: 3/5
Tra tutti i Morse letti è quello che mi è piaciuto meno, solita buona scrittura ma un po' troppo faraginoso. La trama è buona ma non viene sviluppata coerentemente ed alla fine rimangono delle cose in sospeso; questo però è il principale difetto di Dexter, il capitolo finale è sempre troppo "asciutto" e qualche spiegazione in più non guasterebbe mai, sia in questo romanzo che nei precedenti
Guido (30/08/2014) - Voto: 4/5
Apprezzabile thriller, ben congegnato, in cui non manca un pizzico di erotismo ed un sottile umorismo (tutto britannico). Se si considera che la serie dell'ispettore Morse risale a trent'anni fa, si può ben dire che Colin Dexter, pur con tutte le differenze del caso, ha fatto da apripista a molti giallisti contemporanei (ad es. il nostro Camilleri).