Negli occhi di chi guarda

Towandaaa (22/10/2019) - Voto: 2/5
L'intreccio giallo c'è, e pure originale (lo ritenevo fin troppo fantasioso finché non ho letto la nota finale; alle raccomandazioni dell'autore aggiungo pure le mie: non leggetela se prima non avete letto tutto il romanzo !). Quello che però ad ogni nuova pubblicazione diminuisce sempre di più è lo "smalto": quel quid che avevano i primi romanzi di Malvaldi quanto a capacità di divertire con battute originali, fulminee, talvolta sboccate ma sempre entro certi limiti. In una parola (anzi: due !): genuinità e spontaneità. Quest'ultimo romanzo, secondo me, insieme ai tre o quattro che lo hanno preceduto (appartengano essi oppure no alla serie del Bar Lume) si colloca in una parabola discendente. Le battute non appaiono più "fresche" ma "facili", e con ciò intendo che tanto le prime ti coglievano alla sprovvista e ti colpivano per l'originalità, quanto le seconde appaiono costruite, preparate in anticipo di qualche riga, e quando ci arrivi non ridi più, o sorridi appena. Inoltre sembra che il Malvaldi scrittore non riesca più a tenere a bada il Malvaldi chimico: quelle che nei primi romanzi erano brevi digressioni scientifiche che contribuivano ad illustrare certi passaggi dell'indagine, negli ultimi, e segnatamente in questo, hanno assunto dimensioni invadenti e appaiono per di più avulse dal contesto. Uno sfoggio, e niente altro. Con il risultato di appesantire il ritmo, già pesantemente fiaccato da un altro tipo di digressioni, quelle di carattere umoristico. In definitiva: se è vero che affezionarsi ad uno scrittore può essere rassicurante perché immergendosi nei suoi libri senti di ritrovarti in mezzo ad amici o conoscenti che "rivedi" volentieri, è anche vero che quando le componenti negative tendono a prevaricare quelle positive nel bilancio di ciò che ti aspettavi di trovare, l'affezione finisce per scemare. O almeno, questo è ciò che capita a me.
SilviaG75 (19/09/2019) - Voto: 4/5
L’ho acquistato perché ero in astinenza da Malvaldi e non potevo attendere il prossimo libro con i vecchietti terribili del Bar Lume. Che dire, Malvaldi è sempre Malvaldi. Il suo stile di scrittura mi piace molto ed il fatto che non faccia mai mancare espressioni toscane me lo rende ancora più simpatico…..ma purtroppo qui non si tratta del Bar Lume. E’ un giallo con citazioni colte, come l’autore è solito sfornare, scorrevole, ben scritto, con personaggi ben delineati….però non ci sono i vecchietti del Bar Lume. Lo consiglio comunque, perché per me è impossibile non consigliare Malvaldi.
b.b (11/04/2019) - Voto: 1/5
Noooooo Malvaldi sono una tua fan ma ti prego torna a scrivere al “bar lume”
Esse (23/09/2018) - Voto: 2/5
Prendere ambientazione toscana di Enigma in un luogo di mare, unire a versione maschile scialba della protagonista del Terzo Gemello, aggiungere storia d'amore non necessaria q.b.. Mescolare bene.
andy (06/08/2018) - Voto: 3/5
Una mezza delusione (toglierei una "mezza stella" se potessi). La storia sulla carta ha tutto quello che ci vuole: un giallo alla Agatha Christie in salsa toscana, poteva essere intrigante o almeno fresco e rilassante come una bibita alla menta. Invece è un compitino svogliato, con personaggi senza nerbo (e in un giallo è questo il vero delitto) e una storia prevedibile e, peggio ancora, poco interessante. Meglio i vecchietti...