Suite francese

cecilia (22/04/2020) - Voto: 5/5
Arrivo buon'ultima a lodare questo romanzo, ma non posso farne a meno. L'ho cercato perché mi interessa da un punto di vista storico l'occupazione nazista della Francia nel 1940 e qui, nella prima parte di "Suite francese", ho trovato una narrazione della fuga dei parigini dalla città che è strabiliante, così come suscita ammirazione la capacità di Nemirovsky di descrivere la provincia francese e i suoi abitanti, stretti tra profughi e soldati tedeschi. Impeccabile poi l'edizione Adelphi, con in appendice le pagine del diario dell'Autrice e la puntuale postfazione di Myriam Anissimov.
Fiorella Soldà (13/05/2018) - Voto: 5/5
Némirovsky mi attrae in modo particolare. Scrittrice di ampio e profondo respiro, usa la penna come un pennello da pittore, o meglio, come macchina da ripresa cinematografica. Osserva, sceglie, inquadra e rende al lettore con il suo stile lucido, perfetto. "Suite française" è tutto questo e quel che è riuscita a scrivere ha il ritmo e il fascino di una sinfonia.. Nel quaderno nascosto per decenni ha lasciato un'opera letteraria bellissima e, allo stesso tempo, un copione da film. Saul Dibb non lo ha capito ed ha realizzato un film mediocre. E' riuscito a stravolgere episodi, utilizzando solo "Dolce" e rendendo tiepida la "malia" del romanzo. E' chiaramente la mia opinione che però si avvale della lettura completa della produzione némirovskiana, biografie e saggi da me pubblicati. Riconosco anche che ogni lettore ha i suoi "amici" scrittori che riescono ad insinuarsi con godimento nella propria sensibilità nella propria "crescita" interiore.
Un romanzo tra le righe, da leggere con gli occhi chiusi (22/08/2017) - Voto: 5/5
Davvero non capisco chi non abbia visto in questo romanzo, ahimè incompiuto, uno dei più grandi romanzi di guerra. Un punto di vista originale, una scrittura estremamente snella, veloce, ritmica, ricca di descrizioni magistrali. Pagine e pagine da sottolineare, fare l'occhiello e rileggere a distanza di tempo. Non un romanzo d'amore, ma sulla crudeltà della guerra, dei confini. Bellissimo. Letto tutto in una folle nottata, appena concluso. Consigliato a tutti gli amanti dei classici, da non leggere distratti.
simo75 (10/05/2016) - Voto: 4/5
La Némirovsky non è per tutti, la sua scrittura sicuramente non è delle più semplici, e i contenuti a volte lenti, appaiono sospesi, senza una fine. La storia d'amore non decolla mai, eppure è bella, come questo romanzo, che mette in risalto una Francia occupata, impaurita, sottomessa, eppure, si ritrova dispiaciuta quando i tedeschi se ne vanno! Ci si abitua a tutto, anche nelle peggiori condizioni! Anche al nemico!
rosanna (06/09/2015) - Voto: 3/5
Scritto benissimo anche se lo stile è un po' datato.La storia è ingarbugliata,specie nel primo movimento-racconto,in cui i personaggi sono tanti,apparentemente slegati fra di loro, e ricordare le molteplici vicende risulta difficoltoso. Il secondo è troppo lento,la storia d'amore non decolla,ma è bello vedere come i francesi sconfitti si abituino a convivere con gli odiati tedeschi riconoscendone,alla fine,l'umanità. Quando ho chiuso il libro,a lettura ultimata,ho provato la stessa sensazione di tristezza che avverto quando ascolto il "Requiem" di Mozart o "L'arte della fuga"di Bach,opere entrambe incompiute.Sapere che la povera Irene non abbia potuto completare il romanzo perché arrestata e deportata ad Auschwitz trasforma questo scritto nell'ennesimo grido di dolore contro la follia nazista.