Il regno

RG (05/12/2019) - Voto: 5/5
Tratta con piacevole ironia argomenti molto seri
Ginevra (20/09/2018) - Voto: 4/5
Ho letto il Regno dopo aver letto molti altri testi di Carrère. Ero quindi consapevole che avrei trovato uno stile inconfondibile, diverso da ogni altro, che sa mischiare sapientemente letteratura, biografia, autobiografia. Ho trovato questo libro molto piacevole: il tentativo di Carrère di ripercorrere la vicenda dela cristianesimo delle origini attraverso la narrazione in parte basata su fonti, in parte solo immaginata, delle vite di Paolo, Luca e Giovanni è geniale. Peccato però per il primo capitolo in cui Carrère parla della sua conversione personale. L'ho trovato non particolarmente interessante e secondo me abbassa notevolmente il valore dell'opera.
Andrea M. (20/09/2018) - Voto: 5/5
Si tratta di un'opera complessa, stratificata, che, nello stile dell'autore, sovrappone, alterna e mescola il saggio, l'indagine storica, la riflessione filosofica e l'introspezione psicologica. Ripercorrendo le misteriose vicende dei primi anni del cristianesimo, viene naturale il dubbio che si tratti tutto di un grosso imbroglio, o un grosso equivoco; che sarebbe bastato un niente, ad esempio che Ponzio Pilato avesse ritenuto politicamente più utile liberare Gesù, anziché consegnarlo ai suoi aguzzini. E allora niente crocifissione, niente resurrezione, con tutto quel che ne è seguito ... nessuna religione. E leggendo e analizzando con Carrère i vari brani evangelici, non puoi fare a meno di chiederti il senso ... un senso che a volte francamente non c'è o, se c'è, ti viene da respingere come frutto di fanatismo e di odio, quanto meno di durezza e di calcolo; ma a volte vieni anche rapito, dalla bellezza, dalla poesia, dal significato struggente di parole e parabole che ti prendono il cuore, più che la mente. E alla fine capisci: il Regno è una dimensione interiore che puoi trovare in qualsiasi fede e in qualsiasi religione, così come nello scetticismo e nell'agnosticismo: è una visione agerarchica, senza finta umiltà, che ti porta a "lavare i piedi" dell'altro, cioè ad accettare la vita così com'è. E ad amarla. "L'amore richiede vicinanza, reciprocità, accettazione della vulnerabilità. Soltanto l'amore non dice ciò che tutti noi passiamo tutta la vita a dire a tutti: 'Io sono meglio di te'."
Carmela (14/05/2018) - Voto: 3/5
Un po'saggio, un po' autobiografia, un po'fiction , un po' ricerca, un po' porno...non mi è piaciuto e non lo consiglio.
Mowgli (22/09/2017) - Voto: 4/5
Decisamente le prime cento pagine sono indigeste per lo sconfinato narcisismo dell'autore, ma le parti centrali, Paolo e Luca, sono entusiasmanti e ci si rallegra per aver tenuto duro. Non piacevoli neppure le pagine finali, dove la verve e l'intelligenza dello scrittore sono assenti... ma la parte centrale vale il viaggio!