Non vi lascerò orfani

cristina (26/11/2013) - Voto: 3/5
Un'autobiografia che mi ha fatto conoscere meglio (ed apprezzare anche un po' di più) la Bignardi come donna. Ma dal punto di vista letterario, anche se è ben scritto, non è un romanzo che si lascia ricordare a lungo, troppo pieno di riferimenti personali dell'autrice e della sua famiglia.
Elena (10/11/2013) - Voto: 5/5
Ho amato intensamente questo libro, perchè racconta una storia che è anche la mia e di tutti coloro che hanno vissuto l'infanzia tra una pesante terra di nebbia e una spiaggia colorata e candita. L'amore verso la madre e la famiglia, che Daria racconta con struggente delicatezza, in punta di piedi senza rinunciare a un'incessante ironia, è l'amore di tutti noi, verso chi ci ha generati, nel bene e nel male. Catartico.
Cinzia - Madame Selle 28 (04/08/2013) - Voto: 3/5
Darei più correttamente un 3 e mezzo. Perché è un libro che si lascia leggere, ben scritto, con lo stile scorrevole. E' un libro di tenerezza oserei dire. La Bignardi, che rimane orfane ormai in età adulta, con una vita affermata ma che torna improvvisamente bambina attraverso i suoi ricordi, le esperienze di crescita. Piacevole e di gran compagnia. Ogni libro della Bignardi che ho letto, anche se hanno delle trame semplici, hanno il potere di coinvolgere e rapirti fino all'ultima pagina.
nicoletta.b (08/07/2013) - Voto: 1/5
Noioso, di poco interesse. Troppi riferimenti personali di scarso valore. Consiglio a tutti i delusi di rileggersi (o di leggere se non l'hanno mai fatto) "Lessico famigliare" della Ginzburg.
xxx (11/04/2013) - Voto: 4/5
Ho chiuso il libro pensando:"Grazie". Io ho perso la mamma a 20 anni e il papà a 37, mi sono ritrovata in tantissime cose che l'autrice scrive, ho ripensato a momenti della mia giovinezza e delle vacanze da bambina. Insomma, dentro di me si sono mossi tanti ricordi, belli e brutti, ma questa lettura mi ha fatto proprio bene. La scrittura è scorrevolissima, in due giorni si legge tutto il libro. E se è vero che tante precisazioni e descrizioni dei suoi antenati al lettore probabilmente interessano poco o niente, questo rimescolare il passato e le cose vissute, confrontare la vita e la morte, parlare della famiglia le è riuscito molto bene, a mio avviso. Lettura che consiglio.