La ferocia

Giampaolo (15/05/2020) - Voto: 1/5
L'ennesimo romanzo italiano infarcito di belle parole che non conducono da nessuna parte personaggi stereotipati. Libro scialbo.
federico (11/05/2020) - Voto: 5/5
Validissimo
Carolina (12/12/2019) - Voto: 5/5
"la ferocia", un libro difficile, a tratti disturbante persino, ma scritto con rara maestria. Certo non un giallo accattivante che si faccia leggere per trascorrere un'ora di un qualsiasi pomeriggio d'estate... Uno dei migliori libri che abbia mai letto.
Enrico Formica (03/12/2019) - Voto: 5/5
Non mi piace scrivere pareri e recensioni, ma trovo grave (e significativo) il modo in cui i lettori sono intervenuti su questo libro. Probabilmente cercavano un bel giallo rilassante alla Camilleri. Si sono trovati di fronte ad un libro spietato e misterioso, capace di spiegare la realtà di un certo Sud non col realismo dei giornalisti, ma con la forza visionaria di una scrittura in stato di grazia (non trovata da Lagioia nelle altre sue prove, a dire il vero). Degno di stare accanto ai Viceré e a Mastro Don Gesualdo, questo libro sarà letto ancora quando saremo tutti morti.
Gabriella (25/08/2018) - Voto: 5/5
Il romanzo si apre con una scena di impatto a carattere cinematografico, si parte da una inquadratura del cielo e della luna fino a scendere alla natura, agli alberi e alla strada, una statale di Bari dove una ragazza viene ripresa dal basso con i piedi smaltati di rosso e le gambe lunghe fino ai fianchi arrotondati. Cammina in una sorte di trance, non è pienamente cosciente, completamente nuda è tutta coperta di sangue. La osserviamo uscire da una villa lussuosa e dirigersi sulla strada dove poco dopo viene investita da un camion. Il suo corpo sarà ritrovato ai piedi di un autosilo e il caso archiviato come suicidio. È questo l incipit del noir di Lagioia che narra l'ascesa economica e la successiva disgrazia della famiglia Salvemini, borghesi che hanno fatto fortuna in maniera poco pulita intrattenendo rapporti complessi con il potere politico ed economico locale. Corruzione e appalti truccati hanno permesso a Vittorio, capofamiglia immobiliarista spregiudicato e self made man di successo, una vita agiata e di lusso.Al di là delle tematiche sicuramente importanti ciò che colpisce e rende unico il testo è la sintassi ricercata e preziosa di Lagioia. Non è sicuramente un testo immediato ma lo scrittore descrive ogni scena usando un linguaggio tipico dei meccanismi cinematografici. Il ritmo, nonostante le descrizioni lunghe e precise, è comunque incalzante. Con una partenza estremamente lenta riesce a creare immagini di una forza visiva eccezionale. I piani descrittivi sono molteplici come lo sono i diversi piani spazio temporali usati, frequente il passaggio dalla prima alla terza persona e l uso dei flash back che costringe ad una lettura attenta per non perdere passaggi. La modalità e lo stile in cui è scritto possono sicuramente disorientare ma non appena si entra dentro alle pagine, la prosa sontuosa fa in modo che riusciamo a visualizzare non solo semplici immagini ma sentimenti e sensazioni grazie appunto a questa tecnica narrativa inusuale.