Via Crucis

Antonio (24/01/2016) - Voto: 3/5
testo utile all'indottrinamento nella struttura Ecclesiale, analizza sviscera e riassume in termini giornalistici dati pubblici reperibili da risapute fonti nonché tecnicismi d'opera; Si sofferma e predilige un importante argomento quale le preoccupazioni espresse dalla Curia nella gestione di capitali che convergono nel Vaticano ma oggettivamente sono il frutto di una accurata analisi svolta appunto passo passo (via crucis in termini ecclesiastici) sulla base delle c.d. open source.
Giuliano (10/12/2015) - Voto: 1/5
La classica fregatura tirata ai lettori acquirenti. Scritto da un giornalaio con informazioni frivole ovvie e risapute che non pubblicherebbe nemmeno Chi o Novella 2000. Chiedo all'autore il diretto di recesso per riavere indietro i soldi buttati inutilmente.
giorgio g (03/12/2015) - Voto: 4/5
Anche il Vaticano, come moltissime Aziende grandi e piccole e molte Nazioni, è chiamato dalla crisi dell'economia a fare la "spending review". L'autore ci informa circa i provvedimenti che Papa Francesco ha intrapreso al fine di riassestare le disastrate finanze della Chiesa ed a implementare le misure di controllo dei bilanci vaticani che di controllo pare che non ne avessero. Wojtyla, mentre da una parte era impegnato a contrastare in ogni modo i regimi comunisti, dall'altra, non si accorse che lo Ior addirittura riciclava denaro sporco. Benedetto XVI, di fronte ai veleni e alla corruzione, ha preso la decisione di lasciare il timone della barca di Pietro. Vorrei citare in proposito la celebre frase, riportata nel libro, che monsignor Marcinkus, l'ex capo dello Ior degli scandali, ripeteva spesso: «Non si amministra la Chiesa con le Avemaria». Così dettava la linea di un'intera stagione in Vaticano, una stagione che ancora oggi sopravvive in molti ambienti della curia. Nel complesso una lettura illuminante sulle problematiche vaticane.
Alessandra (01/12/2015) - Voto: 4/5
Ottimo lavoro d'inchiesta. E' vero molte cose erano note ma cosa c'entra?Anzi dovremmo scandalizzarci e non nasconderci dietro l'alibi "e tanto sono cose trite e ritrite".Io ho letto sia questo libro che quello di Fittipaldi e mi sono piaciuti entrambi. La differenza maggiore fra i due mi sembra costituita dal fatto che Nuzzi analizza le cose soprattutto dal punto di vista di "Cosea" mentre Fittipaldi no.Si parla di affari sporchi e interessi economici praticamente in tutti i settori, altro che cura delle anime e aiuto per i poveri!Chi deve andare a processo non sono certo questi due coraggiosi giornalisti a cui il Vaticano non sta facendo certo della pubblicità visto che rischiano fino a 8 anni di carcere.Non banalizziamo la faccenda.
nicola (23/11/2015) - Voto: 1/5
notizie già conosciute e quindi riscaldate come la minestra del giorno prima. Dovrebbe pagare per tutta la pubblicità gratuita che il vaticano gli ha fatto in queste settimane.