La montagna incantata

andrea (08/07/2021) - Voto: 2/5
Lettura consigliata da parte della professoressa di tedesco. Lo trovo un po' pesante.
Giuseppe (08/07/2021) - Voto: 5/5
Capolavoro assoluto di Thomas Mann e della letteratura novecentesca in generale. "La montagna incantata" è un romanzo che riflette sul senso del tempo, sulla malattia, sul contrasto tra corpo e spirito, tra apollineo e dionisiaco (incarnati rispettivamente dai due personaggi di Settembrini e Naphta) attraverso la storia di Hans Castorp, tedesco settentrionale che decide di andare a trovare il cugino Joachim malato di tubercolosi al sanatorio svizzero del Berghof, dove entrerà in contatto con un microcosmo di personaggi che sono il riflesso dell'Europa degli inizi del XX° secolo, e dove il povero Castorp rimarrà molto più a lungo del previsto. Come al solito con Thomas Mann la narrazione non è sempre fluida, anzi, Mann decide di dilatare e comprimere il tempo narrativo a suo piacimento per enfatizzare il senso di straniamento e di monotonia provato dal protagonista, inoltre il libro abbonda di digressioni sulle più disparate tematiche: dalla biologia alla filosofia, dalla musica alla medicina, passando per la politica e l'astronomia. Lo stile di Mann però è unico al mondo proprio per la sua capacità incredibile di fondere indissolubilmente prosa, poesia e saggistica. Ci sarebbe tantissimo da dire su un romanzo come "La montagna incantata", che , tra le altre cose fu una delle opere che valse il premio Nobel a Thomas Mann, ma per sviscerarle come si deve bisognerebbe aver letto il libro. Ottima quest' edizione Corbaccio provvista anche della trascrizione della lezione di Thomas Mann agli studenti dell'Università di Princeton nel 1939, allegata alla fine del libro, inserto davvero molto utile ed interessante.
Ele (07/07/2021) - Voto: 5/5
Librone di quelli che, come Guerra e Pace, occorre gustarsi certo non sulla spiaggia, ma veramente con attenzione. L'impegno però vi ripagherà della complessità della lettura con un romanzo epocale che vi arricchirà.
sonia (07/07/2021) - Voto: 4/5
Libro molto particolare, che tocca i temi più diffusi nella letteratura del primo Novecento: tempo e malattia. Interessante seguire l'evoluzione del protagonista, che entra nel sanatorio come un semplice borghese, ma non riesce a rimanere estraneo alle dinamiche interne.
Raramente (06/07/2021) - Voto: 5/5
un romanzo così enorme e volutamente lento coinvolge così tanto tenendoti incollato alle pagine in attesa di un deus che non arriva a spezzare un loop temporale kafkiano ( il castello è degli stessi anni non a caso) in una atmosfera unica e così pulita, sembra di respirare il grigio freddo pungente delle montagne svizzere.