Le abitudini delle volpi. I casi dell'ispettore Erlendur Sveinsson. Vol. 9

nick (16/04/2013) - Voto: 5/5
Nuovo capolavoro dopo La Signora in verde. Per stile, per linearità di scrittura, per indagine dell'animo umano ma, soprattutto, per la poesia . Ricorda il miglior Marai ed è perciò sminuente il solo accostamento ai vari Larsson, Nesbo e compagnia bella di nordici, che scrivono thriller, chi meglio e chi peggio.Con l'eccezione del mitico Mankell, Indridason è su un altro pianeta, fa gara a sé; è anzitutto un poeta, un indagatore dei sentimenti più nobili, descrive i personaggi in modo inimitabile. Che dire, oltre che del solito Erlendur, del meraviglioso Ezra? Amore, odio,amicizia, passioni incontenibili, contraddizioni, vendetta, confessione, ricordi ... Tutto con un linguaggio perfetto, sobrio e preciso e con un pizzico di suspence e di noir. Credo che non debba dirsi altro.
camilletta85 (15/04/2013) - Voto: 3/5
Forse il romanzo più atteso per i più accaniti lettori di Indridason, perchè segna il rientro in servizio del commissario Erlendur, alle prese con il caso per lui più intimo e personale e quindi più sofferto...perchè il cadavere è invisibile, solo "presunto", quasi come fosse stato inghiottito per sempre nelle nebbie della brughiera e protagonista della tragica scomparsa è di nuovo quel paese maledetto....il commissario inizia così ad indagare nei luoghi dell'infanzia, nella speranza che la risoluzione del caso possa riportare a galla gli amabili resti del fratellino scomparso, di cui porta ancora la croce...Le abitudini delle Volpi è senz'altro un romanzo di qualità: i punti di forza sono la scrittura raffinata, la gestione della suspance e le atmosfere, che alla "solita" terra islandese uniscono la desolazione della brughiera e il mistero di boschi incontaminati che nascondono tracce e doni del passato...Tuttavia il romanzo è inferiore ad altri della serie..la storia è troppo semplice e regala ben pochi colpi di scena...Indridason ha curato troppo l'aspetto intimistico e drammatico della storia a scapito del giallo...
Maurizio Ricci (30/03/2013) - Voto: 4/5
Il personaggio principale delle storie di questo ottimo Autore è l'ispettore Erlendur Sveinsson: caso forse unico nella letteratura del genere, costui era scomparso da qualche tempo, per un solitario viaggio della memoria....Abbiamo avuto modo di chiederci (come i suoi colleghi) che fine avesse fatto e se le sue solitarie ricerche avessero sortito un qualche effetto...Ed ecco che Erlendur riappare in quest'ultimo volume, a riannodare il filo logico della serie. Forse questo non sarà il suo racconto più riuscito, il meccanismo è piuttosto semplice, ma ancora una volta Indridason, col suo stile scarno ed essenziale, riesce ad essere avvincente anche quando tratta di storie e passioni ormai lontane nel tempo; l'amarezza di fondo che da sempre caratterizza il protagonista è ancora più accentuata dalla tristezza dello sgradevole caso qui affrontato.