Punizione

lela (22/06/2018) - Voto: 4/5
bellissimo libro, in linea con la miglior George.
Ombretta (08/06/2018) - Voto: 5/5
In questo libro ho ritrovato la vera Elizabeth George che mi era mancata nel romanzo ambientato in Italia. Non è un giallo con effetti speciali, ma un classico giallo all'inglese. Una piccola cittadina, dei piccoli personaggi e tante piccole miserie. All'inizio mi ha fatto ripensare a Dicembre è un mese crudele che ancora mi crea qualche incubo, e poi invece si è rivelato meno terribile del previsto. L'unica pecca è il personaggio della sovrintendente. La prima parte del libro è stata scritta solo a suo beneficio. Creato perchè Linley aveva bisogno di una relazione adesso ce lo dobbiamo tenere? Potrebbe anche essere interessante perchè ha moltissime problematiche, ma tutto ciò che lo riguarda non è mai collegato al caso del libro. Visto l'epilogo può darsi che nel prossimo libro la sua figura abbia più senso o venga semplicemente eliminata.
Fabio S. (07/06/2018) - Voto: 4/5
Dopo tanto (la George ha tempi di gestazione lunghissimi per ogni nuovo romanzo) tornano Barbara e Lynley in una storia in cui, fortunatamente, tornano a rieccheggiare i caratteri tipici del giallo di introspezione, in cui la George è indiscussa maestra, nonostante ultimi lavoro non proprio esaltanti. Si può parlare di un giallo scisso in due parti che, allo stesso modo, è riuscito solo a metà. La prima è pedante, lenta, non proprio noiosa, ma sembra che la George non sappia cosa raccontare, anche se si capisce chiaramente che si tratta di un prologo per delineare rapporti e situazioni da cui il seguito dipenderà. Mancano, nella prima parte, le digressioni introspettive, i personaggi sono poco riusciti, stereotipati e, cosa peggiore, il rapporto Isabelle-Barbara stona e non funziona. Tanto fragile la prima parte quanto, invece, riuscitissima è la seconda che rivaluta tutto il romanzo e lo colloca tra i migliori dell'ultima produzione della Geroge. Sarà Lynley che riesce a reggere sulle spalle tutta la narrazione, ma dopo aver superato lo scoglio iniziale, il libro diventa avvincente e non ci si riesce più a staccare, grazie a tutti gli elementi che hanno reso la George famosa, giustamente. L'indagine prosegue sottotraccia, mentre le bugie, gli inganni, le macchinazione, gli orrori di Ludlow vengono a galla nelle analisi introspettive e tra le domande di Barbara e Lynley in grandissimo spolvero, coppia riuscitissima e perfetta. Forse il finale non è dei più spiazzanti, forse non è stato neppure cercato il colpo di scena, ma il libro si regge tutto sulla prosa della Geroge, rinata letteralmente nella seconda parte. Ecco perchè quattro stelle; peccato per un inizio giustificato, ma non riuscito. Ad ogni modo devo ammettere che con questo giallo la George sta tornando, non siamo a livelli di IN PRESENZA DEL NEMICO o SCUOLA OMICIDI, ma il giallo funziona. Consigliato a chi sa superare le insidie iniziali, non a chi vuole partire col botto.