L' uomo di gesso

Fabio (02/04/2018) - Voto: 5/5
Interessante scoperta questo thriller di C. J. Tudor che del giallo classico ha ben poco. Tutto il racconto è costruito, più che sulla ricerca di uno o più colpevoli (?), sul continuo oscillare tra il detto e il non-detto, tra il suggerito e il nascosto, tra l'anticipazione e il posticipo costante degli eventi. Piacevole, per l'acutezza con cui viene centellinato, un sottolissimo humor britannico. In sè, a conti fatti, la storia risulta avvincente e tiene incollati alle pagine per motivi che sono diversi da quelli che qualcuno potrebbe aspettarsi da un giallo che, alle fine, come tale, risulta abbastanza lineare e, a tratti, scontato. Non risulta tale letto, invece, nell'attesa di tutti quegli avvenimenti o eventi che il protagonista prepara, suggerisce, introduce e solletica senza mai svelarli del tutto, se non nel momento perfetto del racconto. Ed infatti L'UOMO DI GESSO brilla anche per una gestione magistrale di ritmi e tempi, aiutato da un intreccio intelligente tra flashback e momento presente. Piccolo neo lo sforzo sfacciato, che scade più nella scopiazzatura che nel tributo, di ricalcare stile e struttura dei migliori romanzi di King, ma IT è ben altra cosa e, alla fine, il tutto stona se si ha negli occhi e nel cuore quel capolavoro kinghiano; il racconto poteva essere ben strutturato senza riprendere certe dinamiche di sana pianta. Comunque un thriller da divorare e consigliato a chi ama la tipologia senza troppa ricercatezza di trama e indagine, sconsigliato a chi cerca i racconti forti colmi di riflessioni e ricerche sfrenate di assassini seriali.
ros (27/03/2018) - Voto: 1/5
molto banale e scontato, mi aspettavo di più viste le recensioni
Giuly (04/03/2018) - Voto: 5/5
Cinque ragazzini, il ritrovamento di un cadavere smembrato,un parroco fanatico e violento, un misterioso professore albino. E poi inquietanti disegni con il gesso, un parco giochi abbandonato, il passato ed il presente. Colpi di scena e suspense in crescendo per questo thriller denso di avvenimenti e dalle atmosfere rarefatte, quasi un po' Kinghiane, in bilico tra incubo e realtà. Sono stata a lungo indecisa sul punteggio da attribuire: cinque stelle forse sono troppe, ma quattro francamente mi sembravano poche per quest'esordio che secondo me rasenta la perfezione.