Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?

muccapazza (15/03/2010) - Voto: 5/5
Ottimo libro che getta un po' di luce sull'agghiacciante mondo dell'allevamento industriale, il quale produce ormai il 95% della carne in commercio nel mondo. Lo scopo dell'autore non è quello di fare proseliti vegetariani (anche perché lui stesso mette in mostra il proprio accidentato e difficile percorso pieno di dubbi e tentennamenti) ma quello di aprire gli occhi e renderci più consapevoli riguardo a ciò che portiamo in tavola ogni giorno, che non sbuca dal nulla e non proviene nemmeno più dalle vecchie fattorie di una volta, che ancora nutrono la nostra immaginazione. I problemi che il sistema di allevamento industriale porta sono di tre ordini: 1) l'atroce sofferenza causata agli animali 2) il danno ambientale (il settore incide sul riscaldamento globale più di quello dei trasporti, senza contare l'inquinamento delle falde acquifere) 3) le gravi minacce per la salute umana provocati dalle allucinanti condizioni in cui sono tenuti e 'lavorati' gli animali. Le risposte dell'autore a questi problemi non sono semplici, e non si limitano a proporre la scelta vegetariana (sebbene sia la più coerente) ma anche a vagliare metodi di allevamento alternativi e pi rispettosi per l'animale e per l'ambiente. Certo le descrizioni delle condizioni in cui sono tenuti gli animali sono così sconvolgenti da mettere in discussione se valga veramente la pena, potendo scegliere tranquillamente di mangiare qualcos'altro, di provocare tanta sofferenza solo per il piacere del nostro palato.
raffaele (10/03/2010) - Voto: 1/5
Ci ciberemo di erba medica così il mondo sarà salvo. Questo libro è come tante cose che si leggono, forse compresa quella del sottoscritto, una enorme contraddizione e ipocrisia. Si parla dei danni degli allevamenti e poi si consiglia di essere vegetariani e quindi mangiare anche il riso, dico bene?Vegetariani, la domanda è rivolta a voi.Mangiate anche il riso vero?Orbene le tonnellate di riso che si coltivano hanno il grande effetto di produrre sostanze che inquinano l'aria.Informatevi bene e vedrete che è così.Dunque niente riso, niente carne, allora che si mangia?Pane e verdura.Bravi!!proprio pane e verdura.Ma anche la verdura e il grano hanno i loro risvolti negativi che ora non sto a spiegare perchè ci vorrebbero mille pagine di scritti e in più sono vita così come lo è una mucca e dunque perchè togliere loro prematuramente la vita. Ecco, trovato...si mangia erba medica!!!Attenti però, potrebbero incazzarsi le mucche.
Domenico (08/03/2010) - Voto: 5/5
Inchiesta veramente meritoria quella di Foer a cui va un plauso incondizionato da parte mia e di tanti altri che la pensano allo stesso modo. Purtroppo questo libro/inchiesta non cambierà assolutamente nulla nelle abitudini alimentari delle persone perchè la stragrande maggioranza di queste se ne fottono bellamente di tutto ciò e continuano a comprare tonnellate e tonnellate di carne a banconi dei super mercati o nelle macellerie in attesa di un nuovo morbo più letale di quello della mucca pazza che li faccia schiattare una volta per tutte. Amen! Scusate lo sfogo e spero che non me la cestiniate
Vale (04/03/2010) - Voto: 5/5
Adoro Foer, e sono vegetariana da 10 anni. Inutile specificare che sono corsa immediatamente ad acquistare "se niente importa". Questo libro è una vera e propria inchiesta giornalistica, di quelle fatte come si deve: in una singola pagina troviamo 5-6 note, perchè tutto quello che viene scritto è documentato ed incontrovertibile. Foer si è preso del tempo per raccogliere testimonianze, per documentarsi, e per scendere in campo, osservando con i suoi occhi quella che è la condizione degli animali che finiscono sul vostro piatto. Ovviamente il libro si riferisce specificatamente alla situazione americana, ma in europa le cose non filano sicuramente lisce. L'approccio di Foer mi piace perchè non cerca di redimere nessuno, ma spera solo che gli onnivori siano semplicemente coscienti di quello che succede negli allevamenti intensivi, che sono il 99% degli allevamenti totali. Non si tratta solo di amare gli animali, ma anche e soprattutto di amare se stessi. Quella fetta di carne che vediamo ordinatamente servita nei grandi banconi frigo, non è solo quello che appare, e probabilmente neppure voi la mettereste nel carrello se immaginaste lo stato in cui era ridotto quell'animale, zeppo di antibiotici, morto da giorni di stenti prima di giungere alla macellazione, e completamente ricoperto di escrementi. Non è solo una questione di etica nei confronti degli animali, ma anche di salute nostra. Foer racconta tutto quello che ha visto, ma lascia anche la parola agli allevatori, o agli addetti della macellazione. Foer utilizza la sua abilità di narratore per redendere un libro rigoroso appassionante, e coinvolgente. Ancora una volta mi ritrovo a ringraziare questo scrittore, che si è preso la briga di svolgere un lavoro difficile, e anche rischioso per la sua carriera di scrittore appena iniziata. Spero solo che questo libro non finisca esclusivamente nei comodini di chi è vegetariano. Merita di essere letto, perchè ci meritiamo di sapere.