Fuga dal campo 14

Raffaele (02/11/2014) - Voto: 3/5
Non metto in dubbio l'esistenza di tali campi di prigionia descritti nel libro e nemmeno la repressione dell'imperscrutabile regime dittatoriale Nord Coreano, ma, effettivamente alcune vicende riportate da Harden appaiono piuttosto "romanzate", qualche timore di strumentalizzazione filo-americana attorno alla figura di Shin In Geun è lecita.
duri_maltese (25/10/2014) - Voto: 5/5
Ottimo libro! Volevo ampliare le mie conoscenze e letture sulla Corea del Nord e questo libro non mi ha deluso. Scrittura scorrevole, mai monotono o noioso questo libro è riuscito a raccontare la storia di Shin, unico prigioniero nato in un campo di prigionia e riuscito a fuggire. Inoltre è utile per informare le persone sulle condizioni di vita in Corea del Nord, che molto spesso sono ignorate dalla gran parte delle persone(anzi a volte la gente ignora anche che esistano due Coree). Libro assolutamente consigliato a tutti!
Hyeronimus52 (21/10/2014) - Voto: 4/5
Quali e quanti orrori sfuggono alla nostra conoscenza! Questo libro si sforza di allargare i miopi sguardi di noi occidentali e di raccontarci una realtà che nemmeno nei nostri incubi peggiori riusciamo a concepire; prima di cominciare a leggere il libro sapevo molto poco della Corea del Nord: l'antica guerra tra il nord e sud negli anni 50, l'abbattimento di un aereo di linea sudcoreano da parte della sua aviazione militare per supposto sconfinamento dello spazio aereo, la presenza di un regime totalitario di tipo filosovietico ma nulla mi ha fatto supporre gli orrori quotidiani dei campi di prigionia politici dove migliaia di persone vivono una vita di stenti e torture fisiche e psicologiche. La luce gettata del libro di Blaine Harden mi ha impressionato enormemente e ha lasciato in me la consapevolezza della fortuna di vivere in un paese democratico ma anche la realtà di nessun impegno di solidarietà pratica da parte mia nei confronti di questa derelitta umanità. Il libro è molto toccante ma deve farci pensare e agire per migliorare le condizioni di chi non ha avuto la nostra fortuna.
Dario (20/10/2014) - Voto: 5/5
Il tema dei campi di "sterminio" in Corea del Nord è un pugno nello stomaco per chi pensa che queste cose, al giorno d'oggi, non esistano più. Il libro in sé è molto ben scritto, anche se l'uso della terza persona all'inizio spiazza un po' il lettore, che si attenderebbe un diario intimo scritto in prima persona. Ma è proprio questo punto di vista esterno alla vicenda che permette all'autore di introdurre notizie generali sulla Corea del Nord contemporanea, facendo di questo libro un utilissimo strumento di conoscenza. Per gli interessati al tema, sarebbe auspicabile anche una ristampa di uno dei libri citati nel testo "Nothing to envy" di Barbara Demick, in italiano apparso nel 2010 come "Per mano nel buio".