Limonov

giorgio g (21/01/2013) - Voto: 5/5
Più che la biografia di uno scrittore semisconosciuto in Occidente, mi è sembrato un grande affresco sulla società russa di questi ultimi anni, dall'infanzia del protagonista nella grigia Unione Sovietica di Breznev alla sua maturità nella Russia di Eltsin e di Putin, un affresco che ci rivela molto di più che tanti reportage da quel grande e sfortunato paese. Che la vicenda umana di Limonov sia stata inframmezzata da permanenze in America, a Parigi e nella ex-Jugoslavia della guerra tra serbi, croati e bosniaci aggiunge ulteriore interesse alla storia, come la sua sfortunata permanenza nei gulag della Russia cosiddetta democratica. Molto interessante il tipo di narrazione adottato da Carrère in prima persona che induce in certi momenti a credere che sia lo stesso Limonov a raccontare la sua storia. Chi vuole formarsi un'opinione di prima mano su vari personaggi della storia più recente della Russia, su Gorbacev, su Eltsin, su Putin troverà parecchio materiale in questo libro, come troverà motivo di riflessione in questa frase di Putin riportata dall'Autore in esergo al libro: "Chi vuole restaurare il comunismo è senza cervello, chi non lo rimpiange è senza cuore".
Adriana (15/01/2013) - Voto: 4/5
Sono rimasta affascinata, mio malgrado, da questo ennesimo, discutibile 'bad boy' ed incuriosita da Carrère, dalla sua scrittura e dalla sua voglia di parlare anche di sè.
Antonio D'Agostino (03/01/2013) - Voto: 4/5
Il libro di Carrère è un vero spasso. La storia appassiona, coinvolge, non solo per il personaggio Limonov, ma anche per la prosa con cui il libro è scritto: chiara, quasi giornalistica in alcuni punti. Una bella lettura.
davideconchiara (02/01/2013) - Voto: 5/5
Lo dico subito: nella vita vendo libri. Limonov è il libro dell'anno, probabilmente anche del prossimo. Diretto, veloce, duro come il suo protagonista. Narrare una vita come quella del poeta, barbone, cameriere, scrittore, soldato, politico, detenuto Limonov è un immenso esercizio di equilibrio e Carrere non lo perde mai. Sospende il giudizio, a volte, ma mai per paura di cadere, ma per rispetto profondo, verso l'argomento trattato e verso il lettore, rimandendo così sempre dietro la figura del suo "eroe" Buona lettura
Federica (06/11/2012) - Voto: 5/5
Spettacolare! Limonov è un idolo!