I diari di Ciano: Testi originali
 I diari di Ciano: Testi originali
Titolo I diari di Ciano: Testi originali
Autore Gian Galeazzo Ciano
Prezzo€ 2,99
EditoreDUE
LinguaTesto in it
FormatoAdobe DRM

Descrizione
Inizia a leggere GRATIS: scarica un'anteprima! Ebook con INDICE INTERATTIVO. (Dalla prefazione del libro) Il conte Gian Galeazzo Ciano, dottore in legge e diplomatico, figlio dell’ammiraglio Costanzo Ciano, sposa nel 1930 Edda Mussolini, primogenita del Duce. Inviato console a Shangai, al ritorno in Italia nel 1933 fu nominato sottosegretario del consiglio dei ministri; fu in seguito ministro della cultura popolare e dal 1936 ministro per gli affari esteri. In un Italia preoccupata dalle sorti della guerra e in cui i Savoia già progettavano accordi con gli Alleati che si sarebbero conclusi alcune settimane più tardi nell’armistizio di Cassibile, il 25 luglio 1943 Ciano vota l’ordine del giorno Grandi che destituisce Mussolini e decreta la fine del Fascismo. Mussolini arrestato quello stesso giorno, sarà in seguito liberato dai tedeschi con il cui aiuto istituì la RSI conservando il controllo del nord-est italiano fino ad Aprile del 1945; Ciano, arrestato dai tedeschi nell’ottobre del ‘43, viene condotto nel carcere degli Scalzi di Verona con l’accusa di alto tradimento. Durante la prigionia scrive la prefazione del presente documento che raccoglie in un unico volume i diari tenuti durante la carica a ministro degli esteri. Durante e dopo la prigionia di Ciano, i diari (la cui esistenza non fu mai un segreto) furono oggetto di interesse per l’Asse quanto per gli Alleati. Custoditi da Edda che tentò farne oggetto di scambio per la liberazione del marito, rifugiatasi in Svizzera nei giorni del processo di Verona, in seguito ne consegnò copia fotografica ad Allen Welsh Dulles (direttore dei servizi segreti USA (OSS) durante la seconda guerra mondiale e poi della CIA dal 1953 al 1961). Nel processo di Verona, Ciano, giudicato insieme ad altri cinque dei diciannove firmatari dell’ordine Grandi (gli assenti furono dichiarati colpevoli in contumacia) fu condannato a morte il 10 gennaio del 1944 dal tribunale per la difesa della RSI. La pena fu eseguita il giorno seguente tramite fucilazione alla schiena. I diari furono in seguito utilizzati come prova documentale al processo di Norimberga.