Le notti bianche

Paola (06/04/2022) - Voto: 4/5
“Era una notte incantevole, una di quelle notti come ci possono forse capitare solo quando siamo giovani, caro lettore”. Così inizia questo breve capolavoro che il grande scrittore russo scrive nel 1848. Un giovane solitario, un sognatore, vaga per le strade di una San Pietroburgo notturna e magica, immerso nelle sue fantasie, più reali della realtà. La sua natura riservata e timida l'ha tenuto sempre lontano dagli altri. La vita vera lo spaventa e non riesce ad abbandonarsi ad essa. Sarà l'incontro fatale con Nasten’ka, promessa sposa di un amore partito e non ancora tornato, a destarlo dai suoi sogni e riportarlo alla realtà. Se ne innamora e la fantasia si rivela per quello che è, la "schiava di un'ombra, di un'idea.n'idea." Anche il sogno più elaborato non potrà mai competere con la vita e con il suo amore per Nasten’ka. A questo punto, i sogni cedono il passo ai rimpianti. I due giovani trascorrono insieme quattro notti e viene da chiedersi se dopo l'incontro onirico con la ragazza, il sognatore avrà il coraggio di vivere nel mondo reale o ritornare in quello, per lui più rassicurante, dell'immaginazione. Come sempre in tutte le opere di Dostoevskij, straordinaria è l'introspezione psicologica dei personaggi, che mettono a nudo il proprio animo con disarmante sincerità. Il libro si chiude con una delle più belle frasi, pura poesia, sulla vita, ma soprattutto sulla vera essenza dell'amore: "Sia sempre luminoso il tuo cielo, sia sempre sereno e calmo il tuo dolce sorriso e tu sia sempre benedetta per il minuto di felicità e beatitudine che hai dato a un cuore ignoto, solitario e grato! Mio Dio! Un intero minuto di beatitudine! È forse poco, sia pure in una intera vita umana?"
Rosa (29/03/2021) - Voto: 5/5
E' un romanzo molto breve, la storia si svolge in pochi giorni. A me è piaciuto tanto, lo consiglio!
lugent (25/05/2020) - Voto: 4/5
Un battito di ciglia è quanto serve per terminarlo! Emozionante!
Michele (13/05/2020) - Voto: 5/5
Le notti bianche racconta uno squarcio di vita di un uomo, il quale non riesce a vivere fino in fondo. Il protagonista è infatti uno spettatore del mondo, attento al modo e al mondo in cui vivono gli altri, dimenticandosi in un certo senso di vivere egli stesso. È in costante attesa di qualcosa o qualcuno che possa aiutarlo a trasformarsi da spettatore della vita in attore. La storia che ci racconta Dostoevskij ha un ambientazione che rispecchia alla perfezione quello che è lo stato d'animo del protagonista, il racconto si svolge infatti nelle notti, è proprio in questi momenti, quando tutti sono al riparo nelle case e le strade sono deserte che il protagonista riesce finalmente ad uscire dal mondo delle sue fantasie e delle sue visioni per cercare di vivere al massimo un incontro inaspettato. Il romanzo è caratterizzato da monologhi dei due protagonisti, essi confidano a vicenda quelle che sono le difficoltà della loro vita. Ciò che li accomuna è infatti l'impossibilità di vivere, ma se da un lato il protagonista si auto infligge questo male di vivere, dall'altro lato c'è tutta la voglia e volontà di abbandonare questo stato di sofferenza e solitudine.
Luca (03/01/2020) - Voto: 4/5
Un breve racconto, ad alta intensità. Nell'arco di sole quattro notti siamo avvolti nelle vita dei due protagonisti, le cui parole ci portano a riflettere su temi profondi e su sentimenti radicali. Una lettura breve ma profonda, capace di dischiudere il nostro orizzonte in un tempo di superficialità e indifferenza nello sguardo sull'altro.