Il morso della vipera

Ritochka (06/02/2023) - Voto: 3/5
Non conoscevo Alice Basso se non di nome. Contentissima di aver letto questo libro che, oltre ad essere una piacevolissima lettura, è anche molto istruttiva e, mi pare, attendibile da un punto di vista storiografico. Vivace il personaggio di Anita Bo che si arricchisce pagina dopo pagina. Ho già acquistato il volume successivo e, presto prenderò il terzo, sperando che si mantenga sullo stesso livello! 🤩
Rosanna (08/10/2022) - Voto: 4/5
Mi sono avvicinata a questa nuova serie di Alice Basso con un po' di titubanza. Avevo già letto, o meglio divorato i cinque libri della serie precedente con Vani Sarca, che mi sono piaciuti tantissimo. Il personaggio di Vani, sopra le righe, è molto diverso da quello di Anita, protagonista di questa serie ambientata a Torino nel 1935. L'autrice riesce qui a presentare molto bene il contesto storico e a individuare una ambientazione adeguata per i suoi personaggi. Anita è curiosa, desiderosa di provare a lavorare, conoscere e imparare cose nuove, è tuttavia frenata dalle imposizioni del fascismo imperante. La storia gialla è per così dire ai margini del romanzo, ma si può capire: essendo il primo volume della serie l'autrice ha dovuto introdurre ambienti, personaggi e storie. Non vedo l'ora di leggere il prossimo libro.
Anto (09/08/2022) - Voto: 3/5
Nel 1935 il fascismo è in pieno sviluppo e l'unico ruolo riservato alle donne, almeno alla maggioranza di esse, è quello di mogli e madri. A Torino vive una splendida ragazza, Anita Bo, che non possiamo di certo definire un'intellettuale! Anita punta sulla propria bellezza, sui suoi occhioni ammalianti, che tutti conquistano. Non ha mai brillato negli studi e mostra sempre un'aria sorniona e un po' svampita. Eppure inspiegabilmente la nostra protagonista decide che prima di sposarsi, deve lavorare almeno sei mesi! E così inizia una grande avventura all'interno di una casa editrice che pubblica Saturnali a, una rivista piena zeppa di gialli americani e dei racconti sull'investigarore Bonomo, gradito al regime, ma noioso e prevedibile. Anita non ha mai letto un giallo, ma, grazie a un'intuizione, convince il suo capo, che lei chiama con ironia "Satta Coso", a indagare su una vecchia storia, che ha per protagonista un eroe di guerra. Di questo romanzo mi sono piaciuti moltissimo varie cose: il contesto storico, la caratterizzazione dei personaggi, l'ironia che si esprime attraverso il linguaggio di Anita e l'atmosfera frizzante che emerge dalle pagine, la quale fa da contrasto alla crudezza, alla serietà del momento storico e alla violenza dei fascisti. Tuttavia la parte del giallo, che all'inizio appariva alquanto intrigante, si è rivelata un po' troppo inconsistente per i miei gusti. Ovviamente ciò penalizza il mio giudizio sull'intero romanzo e penso che tre stelline siano abbastanza. Peccato davvero!
vee (19/04/2022) - Voto: 5/5
Mi ha divertita tantissimo ed è stato rinfrescante e molto interessante!
Grace91 (12/03/2022) - Voto: 4/5
E' il secondo libro che leggo di Alice Basso. Il primo è stato: "Il Grido della Rosa", la seconda avventura di Alice Bo. Ambientato nel 1935, il libro fa emergere la situazione vissuta in quel periodo senza che questo appesantisca la narrazione e, al contempo, senza sminuirne la portata, soprattutto in merito alla Resistenza. I protagonisti sono ben tratteggiati. Anita sfata il mito della ragazza bella e stupida e ne evidenzia il disagio di fronte a questo stereotipo. Il morso della vipera scorre velocemente, ma attenzione a pensare che sia un libro sempliciotto. Non lo è.