Non tutto è perduto. Un'avventura del commissario Bordelli

varie_età.libri (16/10/2023) - Voto: 4/5
🎤 Lo consiglio a chi ama le belle storie, i personaggi profondi e i gialli senza troppe scene cruente 📝 Il commissario Bordelli è andato in pensione. Comincia ad apprezzare un nuovo modo di vivere, ma allo stesso tempo rimane un senso di malinconia per il suo lavoro. Decide di provare a risolvere l'unico caso rimasto insoluto durante la sua carriera: l'omicidio di un ragazzo nel '47 e dà una mano al nuovo vice commissario Piras nelle indagini di due casi odiosi. 📚 In questo libro il personaggio viene descritto con più forza, viene data voce ai suoi pensieri, ai suoi ricordi con una trasparenza quasi reale. Le cene con la confraternita, le passeggiate tra gli oliveti, la periferia di Firenze e il rapporto del commissario con Eleonora fanno da cornice ad una storia intima e profonda. ✍️ Scritto davvero bene, sono arrivata alla fine con il fiato corto. Della stessa serie: 🧩 Il commissario Bordelli (Ambientato nel 1963) 🧩 Una brutta faccenda (Amb.to nel 1964) 🧩 Il nuovo venuto (Amb.to nel 1965) 🧩 Morte a Firenze (Amb.to nel 1966) 🧩 La forza del destino (Amb.to nel 1967) 🧩 Fantasmi del passato (Amb.to nel 1967) 🧩 Nel più bel sogno (Amb.to nel 1968) 🧩 L'anno dei misteri (Amb.to nel 1969) 🧩 Un caso maledetto (Amb.to nel 1970) 🧩 Ragazze smarrite (Amb.to nel 1970) 🧩 Non tutto è perduto 💫 Ci trovi su Instagram con la pagina : VARIE_ETÀ.LIBRI @varie_eta.libri
Maria C. (09/04/2023) - Voto: 1/5
Sono una lettrice del commissario Bordelli della prima ora, lettrice entusiasta, sia chiaro; certo non tutti i libri del commissario sono allo stesso livello, ma comunque sempre piacevoli e apprezzabili. Questo però no. L'ho vissuto sin dall'inizio della sua lettura quasi come un affronto, quasi personale: noiosissimo, banale, ridicolo, vuoto. Guanda come ha potuto pubblicarlo? 450 pagine dove Bordelli prepare la zuppa a Blisk, va a letto, ragiona sui massimi sistemi ripetendo formule trite e ritrite, porta ad odiare la povera Alba De Cespedes, fa il bullo spacciandosi da poliziotto ora che non loné più, frequenta una cospalyer diventata idiota... Il giallo si riassume in 20 pagine e Bordelli (alter ego di Vichi) la fa un po' da padre eterno... Ma anche menooooo. Terribile. Ci ho messo 2 mesi a finire la lettura solo per poter scrivere questa recensione con pienondiritto, ma il romanzo non merita una simile perdita di tempo. Brutto, veramente brutto. Supponente. Noiosissimo. Le figure femminili, sempre solo estremamente comprimarie sono una parodia. Vi hi, com'è che tutti qua hanno han compagna di 30/40 più giovane, ovviamente bellissima, intelligentissima e disinibita che poi di fatto si comporta da ancella? Ok, quella di Piras no, perché quella attuale è provvisoria, quella da libro nascerà tra 5 anni.
Laura (05/11/2022) - Voto: 5/5
Altro bellissimo capitolo della storia del commissario Bordelli. L’indagine è una scusa per narrare la sua vita interiore, le sue cene con gli amici (che con le loro storie, in piena tradizione toscana, creano un libro nel libro, una specie di Decameron moderno), la sua vicenda umana e tratteggiare un ritratto della Firenze post alluvione. Vichi è un grande scrittore di gialli ma i suoi libri non sono fatti per chi ama suspense, colpi di scena e scene cruente. Chi scrive recensioni negative è perché ha sbagliato genere, dovrebbe continuare a leggere autori come Crichton o Dan Brown. Qui siamo più sulla scia di Simenon.
Paki56 (11/09/2022) - Voto: 1/5
Non vedo l’ora di finirlo (cerco sempre di non abbandonare la lettura di un libro) solo per mettere la parola FINE alla sofferenza infinita che deriva dalla lettura di questo libro che in assoluto è il più noioso e fino ad ora inconcludente che mi sia capitato tra le mani negli ultimi anni….
Bumbo (27/08/2022) - Voto: 1/5
Avvincente... come un rosario in una cerimonia funebre. Lento, scontato e con situazioni improbabili o, a tratti, stereotipate. Dovrebbe essere un giallo, poi a metà del guado, protagonisti e comprimari sciorinano una sequenza di racconti estranei al contesto. Insomma: la povertà di idee porta a contenuti che mi hanno lasciato più che perplesso. Ne scpnsiglio la lettura.