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Di guerra e di noi
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Giancarlo locarno
(23/04/2020) -
Voto: 5/5
Prima dell’adolescenza la vita è la corsa nei prati, quello che succede nel mondo, la guerra con le sue trincee sono disegni sulla “Domenica del corriere” che diventano giochi. La gerarchia è quella della natura, Ricciotti è il grande, ha pochi anni in più di Candido, ma è il suo riferimento, è quello che sa già tutto. Poi la guerra arriva, esce dal giornale e si presenta in carne ed ossa in casa. La mamma riceve la notizia da un ufficiale che il papà militare è diventato un Eroe, è volato in cielo. E’ lungo il processo per capire, richiede una lunga formazione il vivere nella raltà. “E’ diventato allora un aviatore?” si chiede il più piccolo, Ricciotti l’ha capito, che il papà è diventato come il merlo visto la mattina con le zampe all’aria. La realtà arriva, anche se nessuno la vuole, le difficoltà economiche, la guerra impoverisce. Il grande si sacrifica controvoglia al posto del piccolo, lascerà la casa per il collegio, un dolore, ma non sa ancora che sarà un’opportunità di crescita insperata. Poi ci sarà il fascismo, altre guerre e la gente del popolo con il buonsenso delle sue nonne, ne verrà travolto. La scrittura usa una lingua schietta ma precisa, e il dialetto bolognese la rende intrisa di realtà.
Luca
(03/04/2020) -
Voto: 4/5
Con una prosa avvincente, il romanzo lega il lettore alla storia e lo trasporta come per magia nel tempo e nei luoghi dei protagonisti. I dialoghi coinvolgono il lettore nelle vicende dei personaggi, delineati a tratti delicati e sinceri. La storia dei due fratelli protagonisti del romanzo si svolgono nelle terre del bolognese tra le due guerre del XX secolo, intrecciandosi con gli eventi di quegli anni, così drammatici e difficili. I due fratelli vivono con partecipazione ciò che accade intorno a loro, mostrando un ritratto a chiaroscuro, senza giusti e colpevoli, buoni o cattivi, dell’Italia di quel tempo. La ricostruzione dell’ambiente è curata e particolareggiata, senza mai essere pedante, e permette al lettore di calarsi in quell’atmosfera. La narrazione è insieme riflessiva e scanzonata, di facile lettura e coinvolgente. Una lettura consigliata.
cinzia
(02/04/2020) -
Voto: 5/5
Libro stupendo! Non ci avrei scommesso, ma sono stata smentita dopo i due primi capitoli. Domini mi ha stupito: per la sua capacità indefessa di mantenere una impeccabile coerenza nella caratterizzazione dei personaggi; per la precisione storica con cui ha fatto rivivere quegli anni con tutta la crudeltà, gli ideali, le lotte, le aspettative e le speranze; per il suono che con il dialetto ci ha immerso nella Bologna di quegli anni rendendola fortemente realistica; per i sentimenti e le emozioni che sprigiona tenendoti incollato alle pagine. Complimenti, bella sorpresa. Aspettiamo una nuova storia con la stessa audacia e il respiro di una voce autentica.
Nicoletta
(31/03/2020) -
Voto: 5/5
"le persone si giudicano alla fine del loro viaggio, Ciotti, ogni uomo è fatto di strati di vita che si sovrappongono, come gli anelli dei tronchi: cambiamo ogni giorno pur restando gli stessi, ogni strato modifica il fusto, e un uomo di cinquant'anni è profondamente diverso dal ragazzo di venticinque che è stato, come un arboscello è diverso dall'albero.".... Imperdibile!
Barbazuk
(27/03/2020) -
Voto: 5/5
Bello,bello,bello! Un po' perchè mi sembrava di essere tornata in braccio al mio nonno(classe 1887) che mi raccontava gli avvenimenti narrati nel libro da lui vissuti in prima persona e un po' perchè ,con leggerezza , vengono descritti i periodi storici che a scuola non si faceva mai in tempo ad analizzare compiutamente. Una bella prima prova d'autore.
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