Chiara (29/12/2021) - Voto: 5/5

scorre bene ed è coinvolgente

Ira (28/12/2021) - Voto: 5/5

Bellissimo! Mi ha emozionata tantissimo e mi ha portata indietro nel tempo e nei luoghi dove si è ambientata la storia. Brava Ilaria e grazie per i tuoi libri fantastici.

dania (08/12/2021) - Voto: 5/5

L'ho letto d'un fiato , presa dalla storia e dal dolore che percepivo anche mio. .Quelle vette le conosco , sono friulana e le donne di quella forza sono le mie antenate . Ma, ormai , i tempi sono andati . Dando onore alle grandi Portatrici Carniche , piange il cuore nel prendere coscienza che i giovani non sono a conoscenza del passato. , lo donerò ai miei nipoti , che parlano più lingue , ma non sanno l'eroismo che è servito per permettere loro di non avere confini.

marzia (28/11/2021) - Voto: 5/5

Storia commovente ! Un libro che onora le donne italiane al fronte,, il loro coraggio e la loro resilienza . Ilaria Tuti riesce sempre ad arrivarti al cuore.

Tinama (21/11/2021) - Voto: 5/5

Una profonda sensibilità umana si intreccia con un linguaggio che rasenta, a tratti, la poesia nella barbarie di una guerra che non ha nulla di umano e di poetico. “.Non c'è nulla di mesto nelle foglie che cadono d'autunno: gli alberi cedono alla terra il superfluo preparandosi al lungo sonno dell'inverno, ma prima si impreziosiscono del porpora e dell'oro di un cardinale”. E' un libro che sollecita riflessioni.:Il nemico è nella mente di chi vuole la guerra non nella quotidianità di chi combatte, o meglio, di chi viene obbligato a combattere. Sono le armi della mente che devono far paura, senza di quelle tutte le altre non avrebbero motivo di esistere. ”Ho scelto di essere libera. Libera da questa guerra, che altri hanno deciso per noi. Libera da un odio che non mi appartiene. Quando tutto attorno a me era morte, io ho scelto la speranza”. Si parla di guerra e di morte ma ogni pagina trasuda di una umanità che offre al lettore lezioni di vita. “Ho annullato in me ogni risentimento, ogni desiderio di rivalsa. Non desidero sacrifici, non chiedo assalti che tanto non potranno mai riportarlo indietro...Mi interrogo sulla sostanza del sentimento umano, di questo amalgama di calore, bisogno, conforto che fa accostare due esistenze fino a farle sentire talmente vicine da potersi sfiorare, entrare l'una nell'altra trasparenti come l'anima, senza dolore, senza spavento. Mi chiedo se possa essere un germoglio della guerra, un fiore bianco su uno stelo nero...Ho fame di affetto e il nemico mi appare come nient'altro che un uomo”. E' un libro che si assapora ritornando piacevolmente indietro sulle pagine già lette scoprendole sempre nuove. Un grande grazie all'autrice per aver portato alla luce pezzi di Storia che non si trovano sui libri scolastici: il ruolo delle donne nella grande guerra. “Guardo questa madre, che spende il tempo prezioso che le rimane nel tentativo di salvarci invece di stare con i suoi bambini, e vedo, finalmente, Dio. Dio è qui ed è donna”.