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Madre d'ossa
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Happy73
(25/08/2023) -
Voto: 2/5
Leggo per la prima volta la storia di Teresa Battaglia. Non mi ha conquistato, peccato. Pensavo fosse "il genere" a non appassionarmi, infine ho capito che è questo romanzo a non convincermi. Davvero troppe sovrapposizioni di vicende, non c'è coesione finale a risolvere una lettura ingarbugliata e faticosa. Anche il continuo riferimento al proprio territorio, per il quale si comprende l'amore, mi è risultato pesante. Salvo l'umanità dei personaggi.
Cri
(05/08/2023) -
Voto: 5/5
Quando Massimo riceve una chiamata nel cuore della notte e si ritrova in un bosco a cercare Teresa Battaglia, crede davvero che il suo commissario stia perdendo la sua battaglia con la malattia. Sopratutto quando la trova che sta abbracciando il cadavere di un ragazzo. Sa benissimo che quella è una scena del crimine e che Teresa l'ha contaminata. Sa che non dovrebbe trovarsi là. E fa ciò che non dovrebbe fare: decide di seguire l'istinto e tenerla lontana da quel crimine. E per farlo si fa aiutare dalla sua squadra: Parisi, De Carli, Parri, Alice... tutti coloro che Teresa ha conosciuto e che hanno deciso di sostenerla e amarla. Un altro capitolo con protagonista Teresa Battaglia, non più commissario effettivo ma donna che deve adattarsi a una nuova vita e a una malattia che prende sempre più piede. Sono veramente rimasta sconvolta nel notare lo sbalzo dalla Teresa del libro precedente alla Teresa che troviamo qui. Molto più istinto e meno cervello perché purtroppo la malattia avanza e iniziano a notarsi vistosamente i segni della stessa. Molto toccante il modo in cui Marini, Parisi, De Carli, Parri, Alice, Blu ed Elena fanno un muro tra Teresa e tutto il resto del mondo. Sinceramente non mi aspettavo il volta faccia di un personaggio, ma non svelo quale per non fare spoiler. Interessanti le parti storiche e gli interventi di Elena, fidanzata di Marini. Mi ha stupito pure Giacomo, nonostante i precedenti. Per me, la storia di Teresa Battaglia è sempre consigliata!
patrizia eicher
(25/07/2023) -
Voto: 1/5
No, stavolta non ci siamo proprio. Sfilacciato, farraginoso, troppo esoterismo, troppo ipogeo, poco credibile e poco coeso. Ho seguito con passione tutte le avventure di Teresa Battaglia, ma la lascio senza alcun rimpianto. Ilaria Tuti ha voluto strafare. Pericolo già presente in "Figlia della cenere" e in questo romanzo arrivato al suo apice. Peccato.
Caterina
(19/07/2023) -
Voto: 5/5
Teresa Battaglia è arrivata alla sua ultima indagine. In questo libro si toccano diversi temi: i luoghi, sempre più spettacolari, le chiese del Friuli, bellissime; la terribile malattia di Teresa che peggiora inesorabilmente; l'esoterismo..affascinante. La storia è complessa e non di facile comprensione, soprattutto quando si tratta di occulto, di scoperte comprensibili solo a chi tratta certi argomenti...Resta comunque lo stile perfetto nel raccontare della brava Ilaria Tuti, lo consiglio a tutti i suoi lettori.
carlina
(14/07/2023) -
Voto: 2/5
Sinceramente una lettura faticosa, e una narrazione inverosimile, nonostante i temi interessanti. Troppa erudizione, troppo spazio alla malattia di Teresa: ne perde la tensione e la suspence. I libri della Tuti sono sempre un po' cupi ma con una poesia e un incanto che qui si perde negli ipogei di Cividale, in assenza della natura e della montagna.
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