La mano dell'orologiaio

Fabio S. (05/11/2024) - Voto: 5/5
Deaver torna a Rhyme dopo la scabrosa e pessima digressione nelle avvenure di Colter e fa centro, perchè non c'è nessun personaggio che possa raggiungere le vette di personalità, carisma, acume e intelligenza di Rhyme, Il protagonista, quindi, assegna già un alto valore al romanzo, la nemesi al massimo della sua efferatezza aumenta il gradimento e l'intero impianto narratativo confeziona uno dei migliori racconti della serie, Vari piani investigativi si intrecciano, casi diversi confluiscono per poi dividersi, la presenza dell'Orologiaio aleggia in ogni pagina, Deaver inserisce riflessioni che suggeriscono colpi di scena imprevisti che, questa volta, maneggia con estrema maestria. Per tutto il racconto non si sai mai bene cosa aspettarsi, i morti e le vittime tornano ad esserci dopo che negli ultimi romanzi non esistevano e la conclusione è qualcosa di spettacolare. Se ci fosse un minimo neo da trovare potrebbe essere un impianto investigativo forense meno dettagliato e molto frettoloso (ormai le tabelle non appaiono più anche perchè servirebbero a poco), ma alla fine tutto torna, anche se con qualche passaggio leggemente forzato che, però, nell'economia complessiva non si patisce, Sono tornato a farmi spiazzare dal buon vecchio Deaver che, se si impegna, sa ancora essere un maestro del genere e stupire con colpi di scena imprevisti e calibrati, Interessante, evitando gli spoiler, l'evoluzione delle future nuove dinamiche "competitive" . Prosa perfetta, adatta alla narrazione richiesta: poche descrizioni, molta azione e deduzione. Consigliato a chi vuole ritrovare un Rhyme in grande spolvero in lotta con l'Orologiaio; sconsigliato a chi vuole iniziare la saga perchè perderebbe troppi riferimenti che sono parte essenziale delle qualità e del pathos di questo romanzo.