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Nel nome della croce. La distruzione cristiana del mondo classico
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Migespt
(14/05/2020) -
Voto: 3/5
Lo stile discorsivo, divulgativo e a tratti quasi romanzato rende questo libro accessibile anche ad un pubblico non specialistico. L’autrice, tuttavia, sembra non riuscire a tenere un adeguato distacco dalla materia, forse anche a causa del suo background familiare: di questo, spesso, la trattazione ne risente. Si tratta di un libro che può essere utile per allargare i propri orizzonti, ma che deve anche essere analizzato con adeguato senso critico.
Cam
(11/03/2019) -
Voto: 5/5
Ricorro al Foscolo per sintetizzare il contenuto di questo lavoro che racconta i primi secoli del cristianesimo trionfante dopo il 313 d.C. Fatti e misfatti di una religione intollerante che perseguita e converte a viva forza i "pagani", brucia le biblioteche e osteggia la scienza, la ricerca e la filosofia. Libro però un po' prolisso e ripetitivo, non difficile, ma alla lunga non portando novità di rilievo rende poco attraente la lettura.
Eduardo Fernandes
(05/03/2019) -
Voto: 4/5
A lettura conclusa non sono in grado di inquadrare con sicurezza questo testo. Forse lo collocherei a metà strada tra il saggio e l'opera divulgativa. L'obiettivo è ambizioso: come si evince chiaramente dal titolo, l'autrice intende operare una riscrittura dei secoli in cui si è compiuto il passaggio dal mondo classico al mondo cristiano. Attraverso un solido ancoraggio alle fonti, la Nixey si propone di dimostrare che questa svolta non è stata affatto indolore per quelli che passeranno alla storia come i pagani. Il filone in cui questo libro si inserisce non è nuovo, ma credo che vada letto per il quadro d'insieme che offre, capace di mettere insieme i contesti molto diversi in cui c'è stata l'affermazione del cristianesimo (Roma, l'Egitto, Atene, ecc.). Una pecca c'è e mi riferisco ad alcuni voli pindarici dell'autrice, che più volte, pur partendo dalle fonti, cade nel romanzesco. Ciò credo che sia apprezzato da un pubblico come quello americano, ma di sicuro è estraneo alla nostra tradizione saggistica o simil tale. In conclusione, libro consigliato. Scrittura fluida, buon apparato bibliografico, simpatica l'idea di corredare il saggio di una raccolta di immagini. Il suo messaggio? Duplice. Cercare di mantenere un approccio critico nei confronti della storia, visto che viene scritta dai vincitori. Imparare dalla storia per comprendere in futuro. Infatti è voluto l'accostamento tra le distruzioni del patrimonio archeologico compiute dall'Isis e quelle compiute dai primi cristiani.
Paolo
(02/03/2019) -
Voto: 5/5
Un libro bellissimo e senz'altro uno dei più belli che abbia letto. Impietoso ma non spregiudicato in quanto si limita a riportare con insistenza fonti del periodo in questione e citazioni accademiche tratte da opere e saggi di studiosi che hanno affrontato tale penoso argomento. Forse di parte per il fatto che l'Autrice simpatizza per gli sconfitti -i pagani- e per quel mondo più consono all'anima occidentale che precedette l'avvento del Cristianesimo. Descrizione puntigliosa e senza sconti di quella furia selvaggia e immotivata che si abbatté sul Mondo antico segnandone per sempre la fine. Revisione attenta e spietata delle distorsioni apportate alla descrizione di quel periodo storico e utile cura per tutto quel che ci hanno inculcato tramite una educazione di parte
Claudio Ti
(20/01/2019) -
Voto: 5/5
L’autrice ha ricostruito il periodo successivo al cosiddetto “Editto di Costantino” per analizzare l’affermazione e l’espansione del Cristianesimo nel corso dei secoli successivi. Utilizzando le fonti degli scrittori cristiani, che riferivano dei “trionfi” della vera Fede sull’idolatria, ha individuato gli eventi durante i quali gruppi di intransigenti hanno assaltato e distrutto gran parte della civiltà classica: dai templi abbattuti alle statue mutilate e sfigurate, dai roghi di libri alla persecuzione dei politeisti, dalla condanna degli spettacoli teatrali e delle corse nel circo alla proibizione nell’uso delle terme e dei bagni. Dai testi dei “padri” della Chiesa e dalla trascrizione dei sermoni, emerge la predicazione dell’odio verso tutto e tutti i non cristiani, in quanto posseduti dai demoni. Proprio nei templi pagani e nelle statue di culto era la sede di Satana e degli altri angeli caduti, per cui era indispensabile purificare l’umanità da tali presenze, anche facendo uso della coercizione e della violenza. Un saggio che apre una diversa prospettiva sull’espansione della religione cristiana.
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