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Linguaggio, pensiero e realtà
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Sandro Grammauta '74
(30/03/2021) -
Voto: 5/5
Condivido molte delle tesi quì esposte, in primis sulla complessa natura dei linguaggi primitivi in relazione a quelli moderni, in netta antitesi con la presunzione intellettuale dell'uomo contemporaneo che si percepisce come frutto di una non ben precisata evoluzione rispetto ai popoli antichi, soprattutto per ciò che concerne il profondo rapporto fra linguaggio e pensiero. Visti i tempi, parlerei senza dubbio di mostruosa regressione. Il linguaggio tecnologico dei dispositivi elettronici, sta o no uccidendo la qualità del linguaggio scritto e parlato, sta impoverendo il pensiero umano? Certo che si, un esempio; cosa sono diventati oggi i linguaggi in letteratura? Sempre più visivi, cinematografici, poveri di qualità sintattica e lessicale, una costante sequenza di frasi brevi orfani della perduta musicalità letteraria. Se di questi tempi, come dimostrato da certi importanti studi, sette o otto ragazzi su dieci, non riescono a comprendere il senso di un breve e semplice testo letterario, provate ad immaginare cosa diverrà la letteratura nei prossimi decenni, come scriveranno i futuri autori, e quale sarà la qualità media dei futuri lettori, non oso neanche immaginare.
(18/06/2019) -
Voto: 5/5
Uno studio di Whorf che analizza dei linguaggi in relazione allo sviluppo del pensiero e alla sua evoluzione. Partendo dalla lingua Hopi a quella dei geroglifici Maya. Una visione della evoluzione dell'uomo in relazione alla sua lingua. Per chi è curioso ........
(28/05/2019) -
Voto: 4/5
Uno sguardo sul linguaggio e sul pensiero
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