A Oriente del giardino dell'Eden

serafini lino pasqualino (07/07/2020) - Voto: 5/5
ottimo come tutti i libri di Singer
gianni (12/05/2020) - Voto: 4/5
Capolavoro! Non trovo altri termini per definire il romanzo di Singer, una descrizione davvero vivida della disperazione e della tragedia ineluttabile che capita ai più poveri. Il dramma di tutta l'umanità, incapace di aiutare il prossimo, incarnata dal Nachman Ritter, abbagliato dalla luce a "oriente", schiacciato prima dall'ortodossia dell'ebraismo e poi da quella comunista sovietica. Non c'è riscatto per i poveri nel mondo reale: questa l'amara realtà che dipinge per noi Singer nel suo romanzo.
gilberto (24/09/2019) - Voto: 5/5
L'epopea di due generazioni di emarginati miserevoli, ai bordi di una città polacca che sembra ignorarli e schifarli, e poi in Russia, nella patria del sogno e dell'illusione per scoprire che i miserabili lì lo sono ancora di più. Il crollo delle speranze, l'ingiustizia e l'arroganza del potere, la critica sottile realistica e impietosa del sistema borghese e dei ricchi che si credono comunisti, una grande epopea, un capolavoro della letteratura del 900, una storia che rivaleggia con la famiglia Karnosky, il grande capolavoro di Singer. Un libro che lascia tracce indelebili, che non vorresti finisse mai, che si divora in due giorni intensi e meravigliosi. la MIA lettura dell'estate.
aledifra (03/09/2017) - Voto: 3/5
Romanzo interessante. Ho, tuttavia, apprezzato maggiormente " I fratelli Ashkenazi" dello stesso Singer che ho trovato più "dinamico" e coinvolgente.
Silvia (12/05/2016) - Voto: 5/5
Ho letto questo libro quasi per caso, ma mi ha letteralmente trascinato nel suo mondo fino a condurmi all'epilogo, ricco di disillusione. La vicenda, che potrebbe essere accaduta benissimo, è ancora più desolante se si pensa che si conclude prima ancora dell'avvento del nazismo, come a dire che il peggio doveva ancora venire. I personaggi sono delineati in maniera incantevole, i caratteri perfettamente inquadrati attraverso i gesti quotidiani. Non avevo apprezzato "La famiglia Moskat" del fratello Isaac, ma questo libro non ho potuto lasciarlo finchè non sono giunta alla fine. Lo consiglio senza dubbio a chi ama i romanzi storici e la capacità degli autori di trasportare il lettore nel tempo.