Il colibrì

Sara (06/07/2021) - Voto: 5/5
"Anche nella situazione più disastrosa i desideri e i piaceri sopravvivono. Siamo noi che li censuriamo. Quando siamo colpiti dal lutto censuriamo la nostra libido, mentre è proprio quella che può salvarci" Un libro coinvolgente dall'inizio alla fine. I personaggi così diversi e così terribillmente veri accompagno le nostre giornate e ore di lettura. Un vero capolavoro
Matilde (05/07/2021) - Voto: 2/5
Sinceramente non mi capacito del successo di questo romanzo. Pur avendo apprezzato la scrittura di Veronesi, ho trovato la trama piuttosto insulsa e banale. Sopravvalutato.
giuli26 (05/07/2021) - Voto: 2/5
Dal vincitore di ben due premi strega mi sarei aspettata molto di più. La storia non mi convince e il finale sembra campato in aria. Un grosso no
Sarah (01/07/2021) - Voto: 2/5
Sopravvalutato, trama poco originale: famiglie borghesi con problemi comuni, psicoterapia, divorzi, un insano rapporto padre-figlia, tradimenti e partite di tennis. Mancanza di originalità che la costruzione del romanzo, con salti temporali e qualche lettera che si alterna alla prosa, non riesce a supplire. Non giova il fatto che si a tratti didascalico nè la presenza di qualche parentesi decisamente troppo lunga
silvia (30/06/2021) - Voto: 2/5
"Il Colibrì” è un romanzo sconclusionato, anche se devo riconoscergli il merito di avermi fatto tornare il gusto di leggere. L'impianto narrativo è in equilibrio precario, perde definitivamente quota nell’ultima parte, straripante di retorica stucchevole. Agili frasi brillanti, sparse in una trama poco verosimile, attraversata da salti cronologici non funzionali al suo sviluppo. Il ritratto aneddotico di una borghesia opulenta e annoiata è privo di spessore, nonostante alcuni scorci in cui la messa a fuoco sembra indugiare qualche secondo in più. Persino Il personaggio della sorella Irene, pur nella sua centralità, è inconsistente, le cause che la portano ad agire non sono nemmeno velatamente approfondite. La moglie del protagonista è una figurina ritagliata e appiccicata lì tanto per dare un tocco esotico a cui viene aggiunta una spolverata abbondante di lutti e disgrazie varie.