Prima di noi

Graccobabeuf (27/05/2023) - Voto: 5/5
Romanzo corale, bello e intenso, ha il respiro solenne, eppure fresco, del classico senza tempo. Commovente e a tratti tragico perché così è la vita. Le ultime duecento pagine sono fulminanti: secche come fucilate e atroci quanto toccanti. Se c'è un (piccolo) difetto è averci messo dentro di tutto: a ben vedere, manca solo il protagonista neo-fascista e quello eroinomane. Ma che bellezza, e profondità, e soprattutto misura, nel bellissimo libro di Fontana! Personaggi intensi, autentici, sempre umani, e profondi. E una lingua pulita, armoniosa e chiara.
robihub (20/01/2023) - Voto: 3/5
Bella trama, che ripercorre l'ultimo secolo grazie alle storie di varie generazioni della famiglia Sartori. Emoziona in molte parti, ma forse con un po' di pagine in meno poteva risultare più godibile.
Luì (30/07/2022) - Voto: 3/5
Concordo con chi non lo ritiene un capolavoro. È ben scritto anche se l'autore si dilunga spesso su particolari inutili e ripetitivi; ogni tanto cade persino nella banalità. Direi che parte bene e prosegue abbastanza bene fino agli anni novanta. Io lì, sinceramente, mi sarei fermata. A quel punto avrebbe meritato anche 4 stelle ma la noia delle ultime 250 pagine.....
ormos (30/05/2022) - Voto: 4/5
Un secolo di Storia, un secolo e quattro generazioni di una famiglia, dalla fine della prima guerra mondiale ai giorni nostri. Questo è Prima di noi, romanzo ambizioso che racconta l’Italia narrando le vicende dei Sartori, friuliani prima e lombardi poi, attraverso i periodi più intensi e difficili del nostro Paese, dall’avvento del fascismo alle lotte partigiane, dagli anni bui del terrorismo alle illusioni dell’epoca moderna. E quello che si avverte è la sensazione di come un velo di precarietà si stenda, sempre più spesso e pesante, sulle vite della stirpe Sartori: precarietà nei sentimenti, nel lavoro, nella salute, nella consapevolezza di sé. È come se ogni generazione, in definitiva, lasciasse per strada un pezzo di quel che di buono aveva ereditato dalla precedente, fino al dissolvimento stesso dei legami, in un progressivo perdersi e ritrovarsi - ma solo per allontanarsi nuovamente, per poi scoprire fatalmente il più osceno dei destini: sopravvivere a coloro che il tuo cuore fu così stupido da scegliere e ritenere immortali. Insomma, uno specchio dei tempi autentico e a tratti impietoso, esattamente come a volte è la vita. Voto 4,5.
Giancarlo Vietri (29/04/2022) - Voto: 2/5
Credo di non aver mai letto un libro tanto noioso o forse non me ne ricordo. Nelle recensioni qualcuno ha parlato di tono emotivo monocorde e di scrittura velleitaria. E mi trova perfettamente d’accordo. Fontana deve aver imparato che un romanzo è fatto di concretezza, di particolari minuti, suoni, voci, gesti, odori, immagini. E così ne abusa, farcisce la sua prosa di dettagli banali e si rigira su se stesso in una prolissità senza sbocchi. L’impressione costante, durante la lettura, è di una sovrabbondanza quasi asfissiante. Poi, miracolosamente, tutta questa nebbia si dirada nelle ultime 50 pagine. Sembra proprio che a quel punto l’autore abbia trovato la via d’uscita, sappia come procedere e non abbia più bisogno quindi di gingillarsi col nulla. E approda così ad un finale degno del libro che ha cercato di scrivere.