ELP

Luigi (28/11/2023) - Voto: 4/5
Il personaggio del vicequestore Rocco Schiavone continua a suscitare la stessa curiosità, interesse e simpatia del lettore; tuttavia cominciano ad emergere sottili differenze nel suo comportamento e modalità di pensiero , frutto forse della stanchezza dell’Autore o di una maturazione del protagonista. Novità evidente rispetto ai precedenti racconti e’ l’affacciarsi di problematiche ecologiche anche se affrontate solo in modo superficiale. In conclusione un libro molto piacevole che invoglia ad una rapida lettura, mai complicata con spunti di ilarità
Antonella (20/11/2023) - Voto: 5/5
Come sempre molto bello
Myriam (15/10/2023) - Voto: 5/5
Manzini non delude mai, il suo stile narrativo ti prende per mano e ti guida lungo cammini che alla fine si ricongiungono e ti portano, attraverso percorsi non solo polizieschi ma principalmente umani alla soluzione del caso. Il ritratto del vice questore Rocco Schiavone al primo impatto ruvido ed a tratti scostante, ne viene fuori con tutta la sua grande umanità fatta si di debolezze ma, anche di grande spessore che ce lo rendono empatico facendoci partecipare e comprendere i suoi processi psicologici facendone un eroe dei nostri giorni.
Irene (28/09/2023) - Voto: 3/5
Ritroviamo il protagonista, con il suo atteggiamento burbero e nostalgico, alle prese con diverse vicende che si snodano lungo la narrazione. Prima le dimostrazioni dell'ELP, un gruppo che si batte per la salvaguardia della natura, poi un traffico di droga, strozzinaggio ed infine l'omicidio. Questa volta il bandolo della matassa è più intricato del solito, le vicende concatenate tra loro a volte sono un po' macchinose da seguire è questo ha rallentato la lettura. Godibilissime le vicende personali del resto della squadra a cui mi sono affezionaa, anche se stavolta era un riso dolce-amaro. La lettura di Manzini è sempre piacevole, ma dopo tanto tempo mi sarebbe piaciuto vedere evolvere il personaggio, ho percepito la stanchezza del vicequestore che pare non riuscire più a sopportare il male del mondo.
Titti (19/09/2023) - Voto: 5/5
L'ultima avventura del Vicequestore Schiavone (guai a chiamarlo commissario!) non delude. Questa volta, attraverso una indagine apparentemente banale,solo perché incentrata su un motivo vecchissimo e sempre attuale quale l'avidità degli eredi del defunto danaroso, tocca temi ambientalisti. Ma la vera scoperta è il malcapitato D'Intino che ritrova l'amore della sua vita per scoprire amaramente che vuole solo sfruttarlo e spolparlo fino all'osso. E il colpo di scena viene proprio da lui, che tira fuori gli attributi e alla fine riconquista libertà e dignità. Un romanzo ben strutturato e piacevole da leggere, consigliato per i fan affezionati della prima ora che seguono le vicende di Schiavone dall'inizio. Più difficile per chi si avvicina adesso al personaggio, cercando il cavaliere senza macchia e senza paura.