Il passato è un morto senza cadavere

V (17/11/2024) - Voto: 4/5
dopo l'ultimo volume di mero "passaggio", è tornata una storia avvincente, con vari scenari... e che promette altro nel prossimo capitolo
emiliofrc (17/11/2024) - Voto: 5/5
Mi è piaciuto, solito Rocco maleducato strafottente introverso, alle prese coi criminali e con il suo "gruppo TNT". Forse un po' lungo e la doppia storia complica le cose ma la storia è fedele al personaggio e mi ha incollato alle pagine
Pucci (11/11/2024) - Voto: 4/5
Decisamente un passo avanti rispetto al precedente. Bella trama, scrittura come sempre piacevole, unico difetto decisamente troppo lungo, qualche decina di pagine in meno non sarebbe stato male. Nel complesso comunque giudizio positivo, in attesa del prossimo 4 stelle, voto 7,5
Ciro D'Onofrio (11/11/2024) - Voto: 5/5
Il piacere grande di ritrovare la scrittura di Antonio Manzini, chiara, affilata, incalzante. Il piacere grande di ritrovare Rocco Schiavone, controverso personaggio eternamente sospeso tra la malinconia ed il cinismo, la maleducazione e la tenerezza. Manzini scrive la storia più lunga che vede come protagonista il vicequestore romano ma scrive una delle storie più belle e malgrado scorrano oltre cinquecento pagine è un rimpianto doverla chiudere, arrivare all'’ultima pagina del libro. La storia si articola nella narrazione di due gialli, assolutamente paralleli e diversi ma caratterizzati dalla stessa cifra; una ferocia fredda e spietata. Manini e Schiavone si confermano garanzia della buona lettura, garanzia di riflessioni sul genere umano, garanzia di un noir solido ed accattivante.
Silde1958 (09/11/2024) - Voto: 3/5
Troppo lungo, troppi morti, troppe storie collaterali,; spesso difficile da seguire; troppe chiacchiere ( ho saltato pagine intere) . Non vorrei che anche Manzini fosse entrato in quella che definisco la logica di “un tanto al chilo”, per cui più il libro è lungo meglio è. No; non va bene.