La passeggiata

ferdinando (15/04/2024) - Voto: 4/5
Dopo aver letto questa breve opera esci di casa con altri occhi e orecchie.
Alcecio (18/01/2024) - Voto: 5/5
Per me una pietra miliare della mia vita, l' entusiasmante esperienza di trovare un libro che parla a te esattamente in quel momento. Delicato, onirico, non senza la tentazione di strapparti un sorriso. Per me bellissimo
elieli (03/12/2022) - Voto: 5/5
Questo romanzo mi ha colpito perchè da una semplice passeggiata che il protagonista compie per le strade della sua città, si aprono mille spunti e mille riflessioni, del resto in un periodo dove è forte il senso di alienazione e isolamento ci fa bene pensare che a volte ci basterebbe solo alzare gli occhi e essere gentile con chi incontriamo per non sentirci così.
Selva 82 (22/03/2022) - Voto: 5/5
Vita che scorre vorticosamente al ritmo di musica di un piano impazzito, note accompagnate dalla bellezza della natura e dei suoi colori, echi di un passato che ritorna a galla per poi fondersi col presente e azzerarsi in esso. La passeggiata di Robert Walser è una dolce melodia che accompagna il lettore in quel viaggio chiamato Vita. Una passeggiata a contatto con la natura, una natura che permette ancora di sentire quel profondo senso di appartenenza al mondo, un mondo dominato sì dal progresso, dalla sete di potere, dal bisogno costante di novità e stupore ma al tempo stesso un mondo che svela a chi sa davvero guardare tutta la bellezza e meraviglia che ancora è in grado di racchiudere. Speranza, illusione, consapevolezza, disillusione, rimpianto, pentimento, si alternano nei passi di Robert Walser e il lettore non può far altro che camminare con lui, ritrovarsi in quei sentieri battuti da quell'umile e singolare scrittore vagabondo. Al termine di questa lettura-cammino notare come la sua stessa vita gli sia passata davanti come un flashback. La lettura inevitabilmente termina col pensare a quei fiori raccolti in un campo al termine della passeggiata. Chiedersi se stiano stati raccolti per deporli ormai sulla tomba del rimpianto oppure colti come segno di buon auspicio in vista di un futuro ancora possibile da scrivere. "Effettivamente in passato vagavo nella nebbia e mi dibattevo in mille difficoltà, vedendomi brancolante e spesso in penoso abbandono. Ma io credo che bella sia soltanto la lotta. Non sono le gioie e i piaceri a procurare orgoglio all'uomo dabbene. Orgoglioso e lieto lo fanno solo gli sforzi superati con coraggio nell'intimo dell'anima, le rinunce pazientemente sopportate".
Cristiano Cant (07/09/2021) - Voto: 5/5
Ci sono libri che sono porte socchiuse, fidate e semplici come un uscio privo di insidie. Essi non vi chiedono di pulirvi le scarpe, né spiano da occhiolini segreti esigendo strambe parole d'ordine. Lasciano anzi echeggiare luci di fiaba, la mano tesa del dormiente al vegliardo, quelle mezze palpebre che slittano con voluttà fra presa e sogno, fra vita e poesia, fino ad unire nei pensieri l'assorto e il concreto, delicatissimo innesto. Non bussate a casa Walser, non ce n'è bisogno. Vi aspetterà lui, chiunque siate, e vi inviterà a una passeggiata, al genio del sentiero non preso, degli odori scansati, lungo una rotta dove la normalità che dirige ogni passo conta in ogni ciottolo la storia di un tesoro. Simile a un vagabondo che non trascura la zolla, che parla alla rugiada, un umile solitario fra una danza di foglie, conscio di quanto un uomo sia fragile rispetto alla stessa piccolezza di un frutto, di mezzo ramo preso nel suo germoglio, del mistero che lega il fuori al dentro: "Sono pronto a riconoscere che la natura e la vita umana mi appaiono come tutta una fuga non meno seria che affascinante di accostamenti, fenomeno che ritengo sia da giudicare bello e fecondo. Che non sia raro imbattersi in cacciatori di novità logorati da una perpetua eccitazione, smaniosi di sensazioni, pronti a sentirsi infelici se non assaporano quasi ad ogni minuto voluttà mai provate, è un fatto che mi è ben noto". Dunque incontri e saluti anche brevi possono smuovere un suolo interiore fino a solchi di inattesa bellezza, quella casta profondità che è davvero la più rara delle cifre umane, e dentro la quale la rara voce di un divino finalmente incarnato si degna una volta tanto di svelare che cosa sia l'alito della grazia. Dovunque scenda la sera fra le pieghe del cuore, accostatevi alla nobile dolcezza di Walser, al suo umile lume, alla sua musica scritta. Sarà come avere nelle tasche un petalo che tintinna, che salva., l'alata offensiva di chi non ha nulla, ma regala del vero bene.