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Le persiane verdi
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Princi
(26/07/2021) -
Voto: 5/5
Ancora un grande Simenon. Con la sua scrittura magistrale, asciutta e tagliente, ci racconta la storia di un uomo che per tutta la vita ha cercato disperatamente il suo posto nel mondo. Una lettura ipnotica, un personaggio indimenticabile.
Paolo Cr.
(23/12/2020) -
Voto: 5/5
Le persiane verdi è un libro a sé tra i molti libri di Simenon, più che in altri romanzi, lo scrittore si misura con l'analisi di un personaggio che prende in prestito dalla sua stessa intima inquietudine di scrittore e di uomo.. Con Le persiane verdi Simenon è riuscito a scolpire sulla pagine un personaggio che difficilmente dimenticheremo.« È Maugin punto e basta, ha pregi e difetti che appartengono solo a lui». Così scrive Simenon nell’avvertenza. .
Mara
(17/05/2020) -
Voto: 5/5
Un Simenon profondo e deciso appare sicuramente nel libro 'Le persiane verdi'. Il protagonista di questa storia non è, come potrebbe apparire, Emile Maugin, attore a fine carriera, che ha avuto e sta avendo ancora grandi soddisfazioni, ma lo spettro che della morte e della paura della fine che incombe sulla sua vita e suoi suoi pensieri.
nala
(16/05/2020) -
Voto: 4/5
Émile Maugin è un celebre attore teatrale e cinematografico giunto all’apice della fama, che vive in un sobrio palazzo in Avenue George V in compagnia di Alice, la sua giovane seconda moglie, Baba la piccola figlia di Alice e una schiera di domestici. Come tutti gli uomini dotati di un forte carisma, Maugin è circondato dalla sua corte che lo ama e lo teme allo stesso tempo. Una schiera di donnine facili, anche la cameriera Camille, alleggeriscono la fatica di vivere di Maugin, ma la sua compagnia preferita è la bottiglia, antidoto perfetto alla malinconia. Émile è un uomo che si è fatto da solo, venuto dal niente e partito dal nulla, “un campagnolo” della Vandea. Maugin ha costruito la propria carriera con la forza della volontà, certo che la gloria alla fine sarebbe arrivata.
Seasword
(12/05/2020) -
Voto: 5/5
Simenon già nella premessa prende le distanze da possibili denunce specificando che si tratta di una storia inventata (ha paura di Charlie Chaplin=. La trama è relativa alla parte finale della vita di Émile Maugin, celeberrimo attore di sessant'anni, all'apice del successo e della fama, con una certa "leggera" propensione all'uso dell'alcol. Splendide le pagine in cui egli apprende di avere un difetto cardiaco. Maugin dopo un'infanzia sordida trascorsa in una palude (a volte l'acqua gli arrivava sotto il letto), ha lottato, perduto, vinto, amato, desiderato, conquistato e posseduto tutto – donne, fama, denaro –, e coltiva la propria leggenda abbandonandosi a ogni eccesso. Prepotente, scorbutico, cinico (ma segretamente generoso), regna da tiranno su un piccolo mondo di sudditi devoti e trepidanti, fra cui la giovanissima e amorevole moglie, ma vive nella costante paura della morte e nella nostalgia dell'unica cosa che non ha mai conosciuto: la pace dell'anima – quella cosa tiepida e dolce a cui il suo desiderio attribuisce la forma di una casa con le persiane verdi. Nel finale, lo troviamo - tutto sommato infelice - in pensione in Costa Azzurra a pescare con un impudente autoctono che lo supera in abilità. Il libro ci fa riflettere sulla maledetta legge Fornero che ci ha inchiodato al lavoro fin quando non avremo al posto del ventricolo sinistro, «una specie di pera molle e avvizzita», speriamo in Salvini, non ci resta altro.
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