Guida all'uso
|
Miei libri
Home
|
Argomenti
|
Editori
|
Top 50
|
Offerte
Le persiane verdi
<< Torna alla scheda del libro
ana95
(12/05/2020) -
Voto: 4/5
Che dire! Un bel libro sulla morte, anzi sulla paura di morire. Si puo' rigirarla come si vuole ma sempre li' si finisce. Per quanto successo o sofferenza si possa aver avuto in vita (e il personaggio principale ha avuto entrambe in quantita' generosa), alla fine ci si ritrova da soli davanti all'inevitabile. Ogni tipo di fuga, metaforica o meno, non giova a nulla. Questa parabola esistenziale e' scritta e descritta bene da Simenon, probabilmente anche con notazioni autobiografiche, con una vena di tristezza non inutile. La descrizione della psicologia dei molti personaggi è profonda e verosimile. Una prova mirabile di grande scrittura.
UPDT
(27/10/2019) -
Voto: 5/5
Simenon affascina sempre, c'è poco da fare, e nonostante le atmosfere malinconiche che predominano nei suoi romanzi. In questo libro il protagonista Maugin, celebre attore, in seguito ad una visita cardiologica si scopre vecchio e - forse - prossimo alla conclusione della sua esistenza. Comincia un tempo di bilanci e di tentativi, solo fino ad un certo punto convinti - di rinviare la fine. Che fra l'altro avverrà in modo del tutto inaspettato. Simenon con la sua solita maestria traccia un bellissimo ritratto introspettivo.
silvio
(21/09/2019) -
Voto: 4/5
Il romanzo è semplicemente bello, ma le ultime pagine sono altamente struggenti, finiscono con il commuovere e nell’ingenerare nel lettore un profondo senso di pietà per questo uomo massiccio, spigoloso, scorbutico, ma infinitamente solo.
dome92
(09/03/2019) -
Voto: 4/5
Angosciosamente triste. Quest'uomo era un mostro nel senso più ampio e completo del termine: aveva 47 anni e gli era appena nato un figlio quando scrisse in 11 giorni questo romanzo. Doveva essere uno dei momenti felici della sua vita e partorì questo dramma annunciato fin dalle prime pagine. Ho sempre considerato Simenon una persona esecrabile ma al tempo stesso morbosamente affascinante. E spesso ritrovi tutto nelle sue righe. Aveva un universo umano dentro e fuori che emerge dai suoi personaggi duri, coriacei, problematici ed emblematici attraversati da tratti e conflitti che li accomunano e che devono essere i tratti e i conflitti di Simenon stesso il quale, mi viene da pensare, potrebbe essere più grande dei personaggi da lui creati. È per questo che mi è venuta una gran voglia di conoscere meglio quest'uomo e scrittore sconfinato. Le persiane verdi si aprono su quella voglia di normalità borghese che lui per primo non si augura e a cui non si rassegna. Un grande scrittore che racconta con capacità e mestiere ma anche con empatia, senza dispensare giudizi.
Lalla278
(07/03/2019) -
Voto: 4/5
1950 e un dramma esistenzialista in più nella galassia dei romanzi duri di Georges Simenon. Maugin, è Raimu…. Ma è anche Simenon, senza alcun dubbio! Va ricordato che il celebre autore aveva appena perso il suo più caro e fidato amico nel 1946. Scrivere un romanzo, non è forse un legame affettivo e dei più efficaci per tentare di fare rivivere i “nostri” cari defunti?..... L’alcol, il corpo che non si sopporta più, l’incidente stupido al Cap D’Antibes (un amo conficcato nel piede)….. ed il cuore malato. L’amore che cerchiamo (fino alla fine dei nostri “giorni”). Il bambino piccolo che c’è dentro di noi… Un personaggio che si potrebbe giudicare antipatico, detestabile. La corsa assurda delle giornate parigine ritmate dal cinema e le rappresentazioni teatrali….. il disgusto di se stessi. L’attesa piena di angoscia della morte. Con Simenon, l’Umano è radiografato fino all’osso.
Inizio
Precedente
Successiva
Fine
La Feltrinelli Internet Bookshop Srl - P.IVA 05329570963 -
Dati societari
- Vai a
IBS.it