Leggere Lolita a Teheran

Vittorio (20/01/2023) - Voto: 5/5
Ci sono libri che ti entrano dentro, che terresti sempre con te, alle cui pagine fai ritorno ogni volta che ne hai la possibilità. Questo è uno di quelli. Una professoressa di letteratura dell’Università di Teheran, dissidente rispetto alla rivoluzione Khomeista, è costretta a rinunciare alla sua cattedra. Organizza così un seminario clandestino a casa sua con alcune studentesse, sfidando il regime. Lo studio dei capolavori della letteratura occidentale, ritenuta avversa all’ideologia religiosa e per questo messa al bando, costituirà occasione per reinterpretare il loro significato calandolo, per analogia ovvero per contrasto, alla società iraniana; sarà motivo di confronto libero tra le studentesse e occasione di accendere i riflettori sulle loro storie di privazioni, fornendo così uno spaccato della realtà dell’Iran sotto Khomeini. Ne verrà fuori un racconto doloroso e sincero, poetico e struggente. La lettura dei romanzi di Nabokov, Fitzgerald, Henry James, Jane Austen sarà per le studentesse della professoressa Nafisi, ragione di evasione dalla loro quotidianità ma anche strumento per comprendere e resistere alla difficile realtà che le circonda, per apprezzare la libertà e saggiarne con maggiore consapevolezza il suo peso, tanto più gravoso quanto più profonda ne è la sua privazione. Non è un romanzo perfetto (la bellezza non lo è mai), e in alcune sue parti la rilettura dei romanzi della cultura occidentale risulta eccessivamente didattica, soprattutto nelle parti in cui questa appare più distante dal confronto critico con la società iraniana; il romanzo, invece, vive e brilla proprio nel confronto tra questa e quella frutto delle migliori invenzioni letterarie, fornendo al lettore uno sguardo sincero e, a tratti, commovente su di una realtà così diversa e distante, dandogli l’opportunità di comprenderla meglio e di restarne comunque affascinato. Lettura straconsigliata.
Azazella (02/01/2023) - Voto: 4/5
Per pura coincidenza, mi sono ritrovata a leggere questo libro in concomitanza con le proteste che da mesi scuotono l'Iran. Un libro intenso che racconta - attraverso uno sguardo tutto al femminile - la genesi e l'inasprimento della Rivoluzione che ha, negli anni, portato alla situazione attuale nonché le conseguenze fatali di questi cambiamenti radicali sulle vite degli iraniani. Interessanti anche gli spunti di riflessione letteraria su grandi autori dell'Occidente e su come vengono recepiti in una società che tende a bollare come eretico tutto ciò che da quella parte del mondo viene.
Astrea (19/10/2022) - Voto: 2/5
Tornato di attualità il testo ripropone le difficoltà di essere donna nel regime islamico. Il riscatto culturale appare qui un tema di enorme importanza e la cosa interessante ma anche molto problematica è che questo riscatto avviene con gli strumenti della cultura occidentale. Nodo secondo me da vagliare e sottoporre a molte disanime. Come a dire:" Per trovare una liberazione dalla propria condizione di sottomissione bisogna rifarsi ai modelli ispirati dalla lettura di Lolita?" Per il resto la narrazione del rapporto tra insegnante e allieve si nutre di sensibilità e sfumature tutte femminili e può apparire interessante, ma la scrittrice non ha il dono della sintesi che talvolta non guasterebbe. (A margine trovo veritiera la chiave di interpretazione di Lolita, visto a sua volta come messaggio di totalitarismo e costrizione mentale, oltre che ad essere portatore di un fascino tutt'altro che erotico, anzi mortifero.
R (07/08/2022) - Voto: 4/5
Leggere Lolita a Teheran è un libro necessario a comprendere i concetti di democrazia e libertà, il "lusso" di poterne godere. In alcuni punti è un po' lento ma complessivamente piacevole. Ben scritto e tradotto. Libro, educativo, indispensabile.
vee (20/04/2022) - Voto: 3/5
Mi è interessato molto il lato storico, meno quello letterario.