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Leggere Lolita a Teheran
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Sara
(18/06/2019) -
Voto: 5/5
Lo stile di scrittura di questa autrice mi ha rapita dalle prime pagine: scorrevole, avvincente, profonda nel descrivere emozioni e sentimenti. Una storia autobiografica che racconta la realtà dell'Iran nei vari periodi, principalmente i più bui del regime, ma con un accenno di paragone ai tempi migliori, più liberi. Un libro che fa capire quanto non bisogna soffermarsi all'impressione generale di un paese e della sua gente, ma conoscere i vari pensieri che albergano tra i suoi abitanti. Un libro che verrà apprezzato doppiamente da chi ama leggere, in particolare la letteratura classica; l'autrice fa venir voglia di prendere in mano i classici ed apprezzarli ancora di più. Sarebbe molto formativo come lettura per i ragazzi, come lezione contro il razzismo e i pregiudizi, e come buon esempio per dedicarsi alla letturatura, maestra di vita.
Cristina
(20/03/2019) -
Voto: 5/5
Due grandi amori: l’Iran e la letteratura; non l’Iran dei nazionalismi esasperati, ma quello dei monti Elburz e dei colori sgargianti sotto il nero; e la letteratura come libertà dello scrittore di dare spazio all’immaginazione, libertà del lettore di interpretare, libertà di perdersi in un mondo diverso da quello reale; ed in contrapposizione, come sottofondo e filo conduttore, come una nota dolorosa di accompagnamento, il velo, prima vietato poi imposto, rimpianto, accettato o rifiutato, comunque simbolo di non libertà. Tutto questo in un libro che ci immerge a tal punto nel mondo della scrittrice, da farci dimenticare che stiamo solo leggendo.
Carla
(11/03/2019) -
Voto: 4/5
Libro immenso, ricco di riferimenti letterari e spunti di riflessione. Ne consiglio la lettura, specialmente a chi ha già letto Lolita.
Giulia
(11/03/2019) -
Voto: 5/5
Questo romanzo mi ha fatto sentire grata di avere come passione quella per la lettura, proprio perché mi permette di imbattermi in opere come questa, che mi aprono il cervello, ci mettono dentro qualcosa di straordinario ed alla fine sono una persona con qualcosa in più rispetto a quando ho aperto la prima pagina. Un esperimento letterario straordinario, quello della Nafisi, che mescola la quotidianità di un periodo della sua vita non semplicissimo a critica letteraria di altissimo livello. Diviso in quattro parti - Nabokov, Fitzgerald, James, Austen - alcune ovviamente le ho preferite rispetto ad altre, ma nel complesso è un romanzo che mi ha trasmesso emozioni e cultura ad ogni pagina. Da leggere assolutamente.
Saverio
(11/03/2019) -
Voto: 5/5
Insegnante di letteratura appassionata e intraprendente, Azar Nafisi ci catapulta in un mondo completamente inconsueto (quello della censura e del proibizionismo poco sentiti nella realtà Occidentale), raccontando la via di fuga intrapresa da lei e dal suo gruppo di studentesse. Un’evasione immateriale, rappresentata sì dalla dimora dell’autrice dove avevano luogo i “pomeriggi letterari” (che chiamerei più correttamente “pomeriggi di vita”), ma in senso più ampio dalla libertà di leggere, di scoprire, di informarsi, di mettere in discussione una realtà “recintata”, che fa male. Azar Nafisi non solo ci racconta, ma ci informa, ci fa riflettere, ci fa commuovere, ma soprattutto, ci fa venir voglia di leggere ma anche di utilizzare lo strumento della parola in senso più ampio, di dar voce ai nostri ideali, di leggere. Azar Nafisi si è sentita in dovere di intervenire, di dare speranza a queste studentesse e toglierle dal loro destino predefinito. Una rivolta dentro sé stessi tra le pagine di un libro.
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