L' albero intricato

elaprof (05/07/2021) - Voto: 4/5
Meno avvincente di Spillover. Ma comunque la penna di Quammen è l'unica possibile per guidarci nei progressi scientifici che, attraverso le scoperte della genetica, hanno ribaltato le nostre conoscenze sull'origine della vita e l'evoluzione. Una storia intricata come l'albero del titolo che dà una prospettiva completamente nuova a chi pensava che la biologia come ce l'ha raccontata Darwin fosse una certezza.
enrico (06/04/2021) - Voto: 3/5
Libro interessante per la ricostruzione dei progressi in biologia degli ultimi 40 anni. Avendo io terminato il liceo scientifico nel 1979 mi ero giusto perso quattro decenni di progressi e da questo punto di vista il libro è veramente ottimo. La biologia è notoriamente un argomento tabù in quanto è ancora attuale la polemica tra i creazionisti e i fondamentalisti darwinisti che hanno sostituito Dio con la “mutazione casuale”. È frequente trovare divulgatori inibiti nel presentare le nuove scoperte per timore di essere considerati nemici della nuova divinità, “il Caso”, che sarebbe l’unico motore della creazione e dell’evoluzione. Merito di Quammen è di non avere queste inibizioni: presenta con coraggio le nuove scoperte, si accorge che difficilmente il “Caso” può essere la spiegazione ultima di questi fenomeni ma non per questo cerca scorciatoie alternative come il creazionismo. Oltretutto ha fatto un grande lavoro di studio e di sintesi, girando mezzo mondo per raccogliere di persona le testimonianze dei maggiori scienziati e scienziate protagonisti. Dobbiamo essergli grati e ringraziamo anche Adelphi per la traduzione in italiano. Volendo cercare i difetti del libro direi che è un libro prolisso che avrebbe potuto essere scritto nella metà delle pagine con altrettanta efficacia. Oltretutto Quammen è poco portato per la scrittura per cui si imbarca in tentativi di descrizioni fisiche dei protagonisti che sono a dir poco patetici (“Aveva un naso lungo e dritto e uno sguardo fermo.”). Diciamo che dovrebbe utilizzare una squadra di revisori del testo per sfrondarlo delle parti inutili, riscriverlo meglio e selezionare meglio i soli episodi di vita di qualche rilevanza. Certo come divulgatori Carlo Rovelli o Kip Thorne sono di parecchi livelli superiori. O Alanna Collen per citare un lavoro, “I batteri della felicità”, relativo alla biologia.
Gian Luca (20/10/2020) - Voto: 5/5
"Spillover" è un libro certamente interessante, anche se a tratti un pò pesante. Ne "L'albero intricato", David Quammen si è superato. Per me questo è un libro straordinario. La domanda che mi pongo è: mi è piaciuto così tanto perché mi interessano queste tematiche oppure perché queste pagine sono così ben scritte? Probabilmente entrambe le risposte sono valide. Se pensate di avere un minimo interesse per la biologia, per la sistematica, per la scienza, per la vita, per l'evoluzione, comprate questo libro e godetevi pagina per pagina. Quando arriverete alla fine, sentirete bisogno di andare avanti a leggere...anche se le pagine sono terminate. Un libro davvero straordinario. Se, invece, non siete interessati a questi argomenti, provate a fare un piccolo sforzo, non ve ne pentirete. David Quammen, dopo questo capolavoro, riuscirà ancora a superarsi?
Mario Papadia (18/08/2020) - Voto: 3/5
Libro molto ricco di informazioni sulle metodologie sperimentali, incroci fra ricercatori, e centrato sul cuore dell'argomento che è l'emergere della prospettiva della trasmissione genetica orizzontale. L'ultima parte, invece, mi ha deluso assai, con il perdersi dietro a uno di quei ricercatori come se fosse l'Einstein della biologia. Soprattutto deludente quando in chiusura afferma "adesso sappiamo che questa classificazione è sbagliata" riferendosi al concetto di specie, di individuo e di albero genealogico. In realtà specie, individuo e albero genealogico rimangono, ma vengono integrati dagli studi biologici molecolari, così come rimane il concetto di spazio newtoniano integrato da quello einsteiniano. Finale un po' troppo da "cancel cultur". All'autore sfugge, nella visone del formarsi dei procarioti, una trasmissione orizzontale ancora più formidabile e finora inspiegata: quella della divisione genetica in generi.