I superstiti del Télémaque

Elena (24/02/2022) - Voto: 5/5
Un libro sulla straordinaria forza degli umili, delle persone apparentemente fragili e dimesse. Su Charles, così timido e giudizioso, che insieme al suo irruente gemello Pierre, viene alla luce in seguito ad una terribile vicenda che ha segnato per sempre la storia della sua famiglia. Ed ora, in una fredda mattina di febbraio, ad oltre trent'anni di distanza, quella raccapricciante tragedia, consumatasi a migliaia di chilometri da Fecamp, minaccia di sconquassare nuovamente le loro vite. L'ultimo superstite del Télémaque è morto, portandosi nella tomba i suoi segreti, e una giustizia ottusa ha tratto le sue frettolose conclusioni. Un libro toccante, introspettivo eppure ricco di azione, che racconta in maniera magistrale, come solo l'acuta penna di Simenon è capace, la tenerezza, ma anche l'invidia e la competizione di due fratelli davanti ad un evento che rischia di sovvertire l'ordine naturale delle loro vite
silvia (26/11/2021) - Voto: 2/5
I superstiti del Telemaque. L’unico pregio di “I superstiti del Telemaque” è una narrazione intessuta di frasi semplici, eppure talmente evocative che ognuna di esse sembra sprigionare un mondo e potrebbe costituire l’inizio di un nuovo romanzo. Dopodiché Il fascino di questo giallo ingessato finisce qui. Ho dovuto ricominciare a leggere ben tre volte. Ho anche fatto l’ingenuo errore di regalarne una copia senza averlo letto, il malcapitato ha commentato così: “Mi sono arreso al secondo capitolo…”. Eppure la trama avrebbe sufficienti punti di forza per essere avvincente, ma non è articolata. L’approfondimento psicologico è inesistente come la suspense. La parte finale si snoda su due linee di azione indipendenti per cui si disperde il nesso causa effetto e la conclusione appare attaccata in maniera incoerente. La mia impressione è che gli editori pubblichino gli inediti di Simenon badando all’appeal del nome illustre e non a quello del romanzo in sé: un giallo pallido che ha tutta l’aria dell’opera incompiuta, insipida e non rifinita.
Renzo (27/09/2021) - Voto: 3/5
Per quanto la capacità creativa di Simenon potesse sembrare inesauribile ogni tanto doveva sopravvenire qualche stanchezza, un calo di forma che inevitabilmente si rifletteva in una produzione non del consueto elevato livello. Deve essere accaduto anche per I superstiti del Télémaque, dalla lettura pur sempre gradevole, ma romanzo che non è all’altezza di quanto ci ha abituato l’autore belga. Eppure la storia parte da un elemento di indubbio interesse, da un delitto che pare trovare origine in quanto accaduto dopo il naufragio del Télémaque, allorché i superstiti, per sopravvivere, dovettero ricorrere al cannibalismo. La moglie di uno dei possibili divorati è impazzita e i figli Pierre e Charles, gemelli, scontano della tragica fine del padre e dello stato mentale della madre la loro esistenza, con il primo tutto forza e muscoli, ma poco cervello, e il secondo, malaticcio, ma capace di ben ragionare. E’ Pierre che viene accusato dell’omicidio di un superstite di quel naufragio e spetterà all’insicuro Charles l’ingrato e delicato compito di tirarlo fuori dalle rogne scoprendo il vero colpevole. La trama è quella che è, tanto più che la scoperta del reo è abbastanza nebulosa, ma in genere quello che si apprezza di Simenon sono le capacità di ricreare l’ambiente e di sondare psicologicamente l’animo umano. La prima non manca, perché la descrizione e l’atmosfera di Fécamp, cittadina della Normandia che vive soprattutto con la pesca dell’aringa sono come al solito rese perfettamente. Quello che invece non è al solito livello è l’indagine psicologica, con questi due gemelli per niente uguali e dalle caratteristiche completamente diverse, notevolmente accentuate nei caratteri, tanto da essere quasi innaturali. Insomma, nessuno dei due è riuscito a rientrare nelle mie simpatie, perché troppo estremizzati. Con ciò non intendo affermare che è un lavoro da poco, no, solo che è semplicemente un giallo, e non il solito, ma eccellente giallo di Simenon.
Philo (31/08/2021) - Voto: 5/5
Solito bellissimo Simenon
danilo villa (18/07/2021) - Voto: 4/5
Mi piace molto Simenon. Al di là delle storie, che possono o no piacere, credo che il suo forte sia la capacità di saper far vivere l’ambiente della narrazione. L’atmosfera diventa la vera protagonista dei romanzi.