Cent'anni di solitudine

luciano (26/09/2024) - Voto: 3/5
libro difficile in quanto assai articolato belle le descizioni degli innumerevi personaggi, la parte centrale riguardo a guerre e devastazioni ne appedantisce enormemente la lettura
Piero Canale (16/02/2022) - Voto: 5/5
Nomi e paesi lontani, che oggi i critici chiamano realismo magico, ma che in realtà è la solitudine dell'uomo di fronte a un'idea di progresso che lascia l'individuo inerme di fronte a quei "giganti" che brutalmente governano le vite, sradicano, spremono le ricchezze e le anime. Macondo è il mondo. Non è un caso che il romanzo più celebre e denso di Gabo (e forse anche del XX secolo) esca nel 1967 (in Italia è pubblicato nel 1968 da Feltrinelli nella traduzione di Enrico Cicogna). Non è un caso, poiché è difficile credere alle coincidenze, quando nel mondo una generazione è pronta a fare una rivoluzione, e un mondo è descritto con tutte le storture, le stranezze, le difficoltà, le "magie", i sentimenti e le generazioni che passano e cuociono sotto il sole ardente e si piegano sotto la pioggia e si inchinano alla morte. L'America Latina è soltanto un teatro, forse quello più truce di una modernità altera che nega i popoli e la natura dell'uomo. Soltanto l'istinto della sopravvivenza risulta - perdonatemi il gioco di parole - sopravvivere. Rimane un uomo diverso, ma che nello stesso tempo è uomo perché sopravvive nel seme e nell'amore. Amore, ricordi e una rivoluzione di Bolìvar non compiuta. Sogni che sono già nostalgia. Oggi saranno più di cento gli anni che questo momento di solitudine darà all'anima del mondo.
Piero Canale (16/02/2022) - Voto: 5/5
Nomi e paesi lontani, che oggi i critici chiamano realismo magico, ma che in realtà è la solitudine dell'uomo di fronte a un'idea di progresso che lascia l'individuo inerme di fronte a quei "giganti" che brutalmente governano le vite, sradicano, spremono le ricchezze e le anime. Macondo è il mondo. Non è un caso che il romanzo più celebre e denso di Gabo (e forse anche del XX secolo) esca nel 1967 (in Italia è pubblicato nel 1968 da Feltrinelli nella traduzione di Enrico Cicogna). Non è un caso, poiché è difficile credere alle coincidenze, quando nel mondo una generazione è pronta a fare una rivoluzione, e un mondo è descritto con tutte le storture, le stranezze, le difficoltà, le "magie", i sentimenti e le generazioni che passano e cuociono sotto il sole ardente e si piegano sotto la pioggia e si inchinano alla morte. L'America Latina è soltanto un teatro, forse quello più truce di una modernità altera che nega i popoli e la natura dell'uomo. Soltanto l'istinto della sopravvivenza risulta - perdonatemi il gioco di parole - sopravvivere. Rimane un uomo diverso, ma che nello stesso tempo è uomo perché sopravvive nel seme e nell'amore. Amore, ricordi e una rivoluzione di Bolìvar non compiuta. Sogni che sono già nostalgia. Oggi saranno più di cento gli anni che questo momento di solitudine darà all'anima del mondo.
Anna (28/10/2021) - Voto: 5/5
Questo è uno di quei libri che, quando arrivi in fondo, vorresti ricominciarlo da capo. È un libro in cui nulla viene lasciato al caso, è pieno di simboli e di mistero, come se la magia delle pergamene di Melquíades riecheggiasse tra le pagine, portandoti fuori dallo spazio, fuori dal tempo e dalla logica comune e catapultandoti a Macondo, un luogo che esiste solo dal primo all'ultimo capitolo. La storia di Macondo, quella dei Buendía, altro non è che la storia del mondo intero: una storia di resistenza e accettazione, che sembra ripetersi eppure non è mai uguale, e che si esaurisce in se stessa in una struttura circolare. Ma, se è vero che Márquez non concede ai Buendía una seconda opportunità, da lettrice non posso negare che un altro viaggio tra quelle pagine lo farei volentieri, anche solo per rincontrare uno dopo l'altro, nella casa che odora d'origano, tutti quei meravigliosi personaggi, così simili eppure tutti diversi, e sempre dipinti con incredibile maestria, sia che abbiano attraversato l'intero romanzo, sia che si siano mossi qua e là in punta di piedi. Non è solo un libro molto bello, è uno dei libri più belli che io abbia mai letto.
_manu (21/08/2021) - Voto: 5/5
Consigliato per chi è ha una lettura molto attenta , da non perdere il filo e leggere tutto d’un fiato