Il deserto dei Tartari

angelo (24/12/2016) - Voto: 3/5
Ingredienti: un giovane ufficiale al suo primo incarico, una fortezza sospesa nel tempo e isolata dal mondo, quattro mesi di guardia diventati una vita intera, un mondo esterno diventato inospitale e ostile. Consigliato: a chi vive nel proprio microcosmo schiavo di regole e abitudini, a chi è in perenne attesa di ciò che non avrà il coraggio di essere e fare.
violoncella (10/06/2016) - Voto: 3/5
Per tutto il libro ho sentito molto forte l'angoscia del tempo che passa e che proprio per questo non si deve mai rimandare nulla....il coraggio di vivere e di agire è ciò che manca ai protagonisti ed è quello che dovrebbe far nascere in noi la lettura di questo libro...Credo che l'obiettivo che l'autore si è posto nello scriverlo sia stato pienamente raggiunto.
Max (21/04/2016) - Voto: 4/5
Attuale. Sembra quasi incredibile che sia invece stato scritto nel 1940. Il racconto di Buzzati porta il lettore in una località amena governata da regole militari in cui è d'obbligo l'allineamento al protocollo. E' indifferente se poi tutta questa attività è solo fine a se stessa. Ma tale luogo non è poi così tanto distante dalla nostra routine quotidiana, che sempre ci accompagna con i suoi stereotipi, la sua ripetitività e la sua carezzevole monotonia.
Giovanni (18/02/2016) - Voto: 5/5
Buzzati, Maestro del racconto breve, si rivela eccezionale anche come romanziere. La vita di Giovanni Drogo si evolve nel tempo immoto del Deserto dei Tartari come un continuo stillicidio, che intride le pagine di questo capolavoro di uno struggimento indelebile.
Elisabetta (13/01/2016) - Voto: 5/5
Può un libro tanto statico, ai margini della monotonia per la quasi totale assenza di avvenimenti degni di nota, essere tanto bello da incantarti? Non l'avrei mai detto, eppure è così. Il Deserto dei Tartari è un'opera grandiosa che ci propone, con stile impareggiabile, la storia non soltanto del tenente Giovanni Drogo, ma di numerosi altri individui totalmente incapaci di godere del momento presente e assolutamente inetti nel costruirsi un futuro che non sia soltanto dettato dall'illusione di una gloria futura. I personaggi del libro sono eterni insoddisfatti, uomini apatici, schiavi di una routine basata su ossessive regole militari, tanto più assurde se si considera il fatto che il tanto agognato 'nemico' non si è mai neppure affacciato in quella landa desolata e dimenticata da Dio che circonda la Fortezza Bastiani. Il tempo che scorre lento ma inesorabile, divorando strada facendo le vite di questi giovani soldati, è il vero protagonista della storia. Buzzati è un mago nello scandire questo stillicidio; con innata maestria ci catapulta in un paesaggio brullo e inospitale, spesso però flagellato da una pioggia e da un vento tanto violenti da mangiarti le membra. Ho trovato a dir poco affascinanti le descrizioni della natura selvaggia nel suo continuo mutare delle stagioni, ho provato enorme tristezza per la sorte di alcuni personaggi della storia, insomma mi sono sentita molto coinvolta. Ho amato moltissimo questo libro. L'ho trovato incantevole, un vero gioiello da affrontare però soltanto quando abbiamo bisogno di una lettura assolutamente rilassante e priva di frenesia.