Guida all'uso
|
Miei libri
Home
|
Argomenti
|
Editori
|
Top 50
|
Offerte
Un amore
<< Torna alla scheda del libro
michela
(11/07/2007) -
Voto: 4/5
condivido quanto detto dai lettori sotto, non voglio ripetermi. Il libro è davvero molto bello e coinvolgente, in alcuni passaggi mi ci sono rivista: incredibile quanto ci si possa umiliare e abbassare per un amore sbagliato e malato! Michela
Matteo Ferrario
(24/05/2007) -
Voto: 5/5
Se il versante più noto della narrativa di Dino Buzzati si fonda su atmosfere algide e surreali, uno stile controllato e un frequente ricorso all’allegoria, Un amore è l’affascinante eccezione. Un romanzo struggente, che racconta di un’ossessione senile. Sullo sfondo, una Milano bifronte: metropoli dinamica e scintillante pronta a trasformarsi in un dedalo di vicoli e passaggi sudici, una sorta di paesaggio interiore del protagonista. Antonio Dorigo è un affermato architetto cinquantenne che di tanto in tanto frequenta un bordello clandestino. Proprio sulla condizione di illegalità delle prostitute viene costruito il personaggio sfuggente di Laide, ballerina della Scala con una doppia vita. Se in precedenza le prostitute potevano essere considerate una categoria a sé stante, che in uno dei numerosi monologhi interiori Dorigo non esita ad accostare a un ordine religioso o militare, le ragazze come Laide sono in tutto simili alle altre. Alcune hanno un lavoro, altre addirittura un marito e dei figli. Allo squallore delle case chiuse è subentrata l’ambiguità di queste vite che, inseguendo sogni di ricchezza, cercano di conciliare rispettabilità borghese e dissoluzione. Ma Laide – e qui sta la forza della materia letteraria – non è tanto la donna che trascina Antonio in una spirale di degrado psicologico e umiliazione, quanto un potente catalizzatore. É lei a scatenare energie vitali insospettate e allontanare la paura della morte dall’esistenza del protagonista, accendendo in lui un costante desiderio di fuga verso la vitalità dei bassifondi.
Greta
(21/04/2007) -
Voto: 4/5
Buzzati a 60 anni sposa Almerina Antoniazzi di 35 anni più giovane e probabilmente ispirato dalla donna scrive UN AMORE facendo così inorridire i lettori che lo conoscevano come l’autore del IL DESERTO DEI TARTARI. Apprendo ora ( e ogni giorno che passa mi sorprendo della mia ignoranza sigh) che i libri di Buzzati precedenti a UN AMORE trattavano la donna e la femminilità in maniera marginale, un sottofondo dovuto ma non propriamente sentito come necessario. Cosa succede dunque? Semplice, lo scrittore s’innamora e scrive finalmente un libro su questo tema e quello che ne esce è un piccolo capolavoro d’analisi. Un facoltoso architetto cinquantenne nella Milano del 1960 conosce una giovane prostituta e perde completamente la testa. La trama è questa e mai ho letto pagine così intense su un rapporto amoroso e mai ho provato una così forte pietà per i due protagonisti. Lui in particolare: uno zero assoluto come dignità e orgoglio, particolarmente irritante con quelle spesse bende davanti agli occhi. Lei, di uno squallore penoso e con un’astuzia usata in modo rivoltante. Lui completamente “andato”, lei completamente consapevole, a metà libro non sapevo più a chi dei due dare fuoco……eppure, eppure…dopo fiumi d’inchiostro, poesie, discorsi, analisi, credo che questo libro sia un omaggio lodevole al sentimento chiamato amore. Penso che Buzzati nella descrizione di quest’andata- ritorno da-per l’inferno abbia centrato benissimo i sintomi e la complessità dell’amore. Si potrebbe aprire un dibattito lungo anni luce e l’unico risultato sarebbe? Non ci sarebbe. Buzzati descrive questa pena amorosa con dettagli imbarazzanti per l’orgoglio, imbarazzanti per l’anima intendo, perché mettendo a nudo con ferocia e cinismo il sentimento riesce a sminuirne l’importanza di certo ma non a tacitarne la sofferenza.
massimo
(30/11/2006) -
Voto: 5/5
Forse è quello che l'uomo buzzati,aveva di più bello dentro da lasciarci. Non è un libro ma un momento da vivere.
Romano De Marco
(07/09/2006) -
Voto: 5/5
Un amore. Ma è amore? E' certamente uno dei tanti stati d'animo, quello raccontato con feroce realismo e quasi compiaciuta crudeltà da Buzzati, che spesso si è soliti elevare a rango d'amore. Il romanzo narra di una insoddisfazione esistenziale, di una necessità di anelare a qualcosa di irragiungibile, di diverso, di proibito, fotografando un'aspetto molto più generale e globale della condizione umana rispetto alla vicenda in sé, rispetto alle tragicomiche disavventure del cinquantenne borghese Antonio Dorigo che si perde completamente nel desiderio per la giovane prostituta Laide Anfossi. E' un libro molto più completo di quanto possa apparire ad una lettura superficiale perchè Buzzati racconta realisticamente una e una sola delle molteplici incarnazioni di ciò che viene considerato amore, non nascondendo però nulla di quelle che sono le sue conclusioni più universali, le sue riflessioni definitive sul sentimento amoroso in generale. Nelle poche pagine del dialogo fra Dorigo e Piera (l'ex amica della sua amata Laide) e nelle poche righe nelle quali parla dell'amore materno, Buzzati fornisce un quadro completo, inappuntabile, pienamente convincente. Riesce a farlo inserendo le riflessioni chiave del romanzo quasi casualmente, senza turbare o snaturare la vicenda che vuol essere (pur nel suo altalenare tra grottesco e drammatico) realistica e credibile. Da "Un amore" esce fuori un romanzo su "l'amore". Un romanzo forte, convincente, godibile, attuale. Letteratura ragazzi... altro che Walter Veltroni...
Inizio
Precedente
Successiva
Fine
La Feltrinelli Internet Bookshop Srl - P.IVA 05329570963 -
Dati societari
- Vai a
IBS.it