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La campana di vetro
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Elena
(17/09/2022) -
Voto: 5/5
Da sempre grande amante dei thriller, quindi tutt'altro genere, l'ho comprato per curiosità avendone sentito parlare. Mi ha incantato. La protagonista è descritta in modo così perfetto, così vivido... l'aspetto autobiografico ha permesso alla Plath di delineare la vicenda perfettamente. Imperdibile.
n.d.
(01/09/2022) -
Voto: 5/5
Opera perfetta e satura di significato, probabilmente il capolavoro dell'autrice. Consigliato!
Luci
(30/04/2022) -
Voto: 5/5
Nel 1963, pochi mesi prima di togliersi la vita a soli trent'anni, la poetessa statunitense Sylvia Plath pubblica, sotto pseudonimo, in Inghilterra, dove si è trasferita da qualche tempo, la sua unica opera in prosa: La campana di vetro. In questo libro la Plath narra la storia della giovane diciannove Esther Greenwood, sua alter ego, a partire dall' estate che cambierà la sua vita: l' estate del 1953. Nel mese di giugno di quell'anno Esther, infatti, vince una borsa di studio per un mese di praticantato a New York presso una nota rivista. L' esperienza ( nella realtà la Plath lavorerà per un mese presso la rivista Mademoiselle alloggiando presso l' hotel Barbizon, residence per sole donne) da un lato le apre nuove opportunità , dall' altro evidenzia le profonde contraddizioni di un mondo che dopo averti lasciato intravedere il successo ti ricaccia in quello che per la società deve essere il tuo ruolo primario: moglie e madre. La dicotomia di questo mondo schiaccia Esther/Sylvia e rapida è la discesa agli inferi della malattia mentale e delle "cure" che ne conseguono. Un testo straziante ma al contempo bellissimo, dove man mano che la lettura procede sembra veramente che nella 'campana di vetro' nella quale si trova Esther manchi sempre più l' ossigeno.Sono arrivata alla fine senza respiro, letteralmente. Una lettura per me dolorosa ma che sono felice di aver fatto.
Selva 82
(30/01/2022) -
Voto: 5/5
Un romanzo autobiografico, crudo, scarno, essenziale, in cui la protagonista affronta il tema della malattia mentale con estrema lucidità, senza alcuna riserva, senza timore del giudizio altrui. La vicenda ruota intorno a una brillante studentessa vincitrice di varie borse di studio e con una promettente carriera letteraria all'orizzonte. Dovrà però fare i conti con quella campana di vetro di cui giorno dopo giorno, ora dopo ora, sente sempre più l'incombente peso. Di punto in bianco si ritrova trasformata, in preda a pensieri cupi, senza via di scampo da quella inarrestabile spirale di depressione che inesorabilmente la trascina verso il fondo. Una depressione legata alla rivolta dell'Io di accettare compromessi con istituzioni e codici di comportamento ben precisi e concreti, e tentare quindi un distacco per forza di cose rischioso e traumatico. Oltre al suo romanzo autobiografico la vita di Sylvia traspare dalla sua splendida poesia "I am vertical". Racconta di come si senta sempre più estromessa dalla bellezza della natura, è una creatura fuori posto che solo divenendo orizzontale, ovvero priva di vita, potrà finalmente sentirsi parte di essa. L'errore costato fatale alla Plath è stato quello di non riuscire a vedere oltre la sua malattia. Non riusciva a capire che anche essendo verticali, ovvero imperfetti, si fa comunque parte di quel mondo che alle persone sensibili e fragili appare sempre più ostile col passar del tempo. Anzi, sono proprio loro, i diversi, le anime inquiete, a trasformarlo e a renderlo migliore riuscendo a vedere, con il loro differente sguardo, cose che alla maggioranza delle persone sfuggono.
Unagiorgia
(20/12/2021) -
Voto: 5/5
Libro divorato letteralmente. Interessante, emozionante, ironico, profondo.
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