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La campana di vetro
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mar
(16/05/2020) -
Voto: 4/5
Un libro dallo stile "leggero" ma non superficiale. Sono sempre stata affascinata dalla figura della Plath, ma non avevo mai letto niente di suo, considerando le sue poesie artificiose e complesse e i suoi diari strazianti. Questo è invece un ottimo libro per conoscere e capire Sylvia Plath. Scritto con uno stile quasi picaresco, è stato infatti definito il Giovane Holden al femminile, racconta le vicende molto autobiografiche di una giovane donna nella New York degli anni '50. Le pretese e i pregiudizi della società nei confronti della donna sono molto palpabili, e diventa facilissimo empatizzare con Sylvia e soffocare insieme a lei in una campana di vetro
fra
(14/05/2020) -
Voto: 4/5
Un libro bellissimo ed emozionante. Lo consiglio a tutti ma soprattutto ai fan di Sylvia Plath. Trovo comunque che la Plath fosse più portata per la poesia ma questo romanzo è molto bello.
Alessandra
(13/05/2020) -
Voto: 5/5
Questo libro mi ha colpita moltissimo. Volevo leggerlo da tanto ma ho sempre rimandato perchè temevo fosse pesante e di difficile lettura. Invece è scritto con uno stile "leggero" ed elegante, mi sono sentita coinvolta nella storia della protagonista dalla prima pagina all'ultima. Mi ha offerto molti spunti di riflessione e credo che decidere di mettere la sua storia personale in questo romanzo sia stato un grandissimo regalo dell'autrice. Consigliatissimo, credo che tutte le donne dovrebbero leggerlo.
Gaia
(07/01/2020) -
Voto: 3/5
Certo aver letto questo romanzo dopo Perturbamento di Thomas Bernard un pò lo penalizza nel giudizio, è decisamente inferiore. Penso che Sylvia Plath non avesse particolare talento per la prosa e probabilmente se ne rendesse conto, per i versi non so giudicare. Lo stile è piuttosto anonimo, acerbo. Ciò che rende la lettura degna di essere fatta quindi non è l'abilità letteraria dell'autrice o la sua vena creativa, piuttosto tutto l'interesse risiede nel fatto che si tratti di una storia autobiografica e pertanto fornisca materiale prezioso sulla psicologia dell'autrice che in seguito si suiciderà e sul sistema psichiatrico americano negli anni cinquanta e più in generale sui tabù e i valori di quella società. Esperienze che dovrebbero avere una risonanza emotiva molto forte sono descritte in modo assolutamente distaccato, senza pathos, come dall'interno di una campana di vetro per l'appunto. È davvero difficile empatizzare con la protagonista perchè è molto fredda. Ho trovato la seconda parte, quella dedicata alla malattia e alla guarigione e più coinvolgente della prima, migliore.
rapettolo
(20/11/2019) -
Voto: 4/5
Ciò che più mi attrae in un romanzo è l'abilità creativa del suo autore, a prescindere dall'intreccio più o meno elaborato della storia. Sylvia Plath sapeva scrivere e sa coinvolgere: il suo linguaggio è elegante, preciso ed estremamente delicato. "La campana di vetro", unico romanzo della Plath, rappresenta un viaggio, talvolta sconvolgente, tra gli oscuri meandri della psiche umana. Sylvia attraverso Esther descrive la sua malattia, la sua sofferenza senza mai vacillare nella scrittura, profondamente incisiva. Da leggere!.
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