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E allora le foibe?
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Francesco
(09/02/2023) -
Voto: 5/5
Finalmente qualcuno che si occupa di foibe basandosi sulle fonti documentarie e non sui sentito dire (Pansa) o sulle testimonianze di avventori alcolizzati friulani
Pio Bove
(26/01/2023) -
Voto: 2/5
Quando si parla della questione foibe/confine orientale l'ipocrisia e la falsità regnano sovrane presso tutte le chiesupole militanti rimaste. Si tratti di neofascisti/ nazionalisti o di "compagni" che fingono di essere diventati democratici (nel senso liberale), ogni crocicchio di iniziati (a cui appartiene una fetta della casta universitaria) ha le sue miserie da occultare e le proprie "presunte" virtù da esaltare. Se i fascisti nel dopoguerra hanno dato spazio alla questione lo fecero per ragioni strumentali, ovvero per affibbiare alla classe dirigente dell'epoca la responsabilità del disastro determinato dal fascismo, Dall'altra parte i comunisti italiani devono nascondere il fatto (pesante) che in loco il partito non faceva parte del CLN locale, sostenendo quindi le posizioni espansionistiche titine (internazionalismo), devono nascondere altresì la vergognosa repressione effettuata dai "compagni" titini non solo nei confronti di chi collaborò con tedeschi e fascisti repubblicani ma anche verso gli antifascisti non comunisti. Si vedano, per esempio, le vicende della brigata Osoppo (sterminata dai comunisti titini con l'aiuto dei compagni italiani) oppure la fine che fecero gli autonomisti a Fiume, la triste sorte di Stefano Petris a Cherso, la sparizione di diversi membri del CLN a Trieste e in Istria durante le radiose giornate della liberazione titina. Per quanto riguarda il testo bisogna concedere che non è vergognosamente di parte, il problema sta nel titolo e nelle relative reazioni. Titolo volutamente provocatorio, direi persino prosaico (come se le beghe tra i chierici militanti delle varie parrocchie ideologiche fossero un fattore positivo o divertente in relazione al dramma di cui si parla) ma che permette all'autore e alla casa editrice di ottenere una facile pubblicità, Eppure certe foto e collaborazioni dell'autore (con autrici dichiaratamente titine) non testimoniano a favore della patina di equilibrio che si vorrebbe porre sull'operazione.
Anto
(25/02/2022) -
Voto: 3/5
L'autore ricostruisce in questo breve testo la questione del confine adriatico italiano: le motivazioni politiche, le follie dei partigiani comunisti jugoslavi, i massacri delle foibe. Una lettura interessante che permette di conoscere meglio una questione poco discussa e ricordata.
Federico
(07/02/2022) -
Voto: 5/5
Chi parla di negazionismo non sa ciò che dice. La storia va analizzata attraverso le fonti e non gli slogan.
Luca
(10/09/2021) -
Voto: 5/5
Chiunque accusi l'autore di negazionismo evidentemente non ha letto il libro, nel quale vengono riportati i dati chiaramente e non viene negato nulla. L'intento dell'autore è far ragionare su come la giornata del ricordo istituita in memoria degli Italiani infoibati "stoni" messa vicino alla giornata della memoria, e allo stesso tempo sembri rendere l'italia una vittima in una guerra nella quale era l'aggressore. Per questo rischia di diventare una festa "fascista". Nel libro inoltre l'autore cerca di far chiarezza sull'esodo istriano e sottolinea come non si possa parlare di "pulizia etnica" nei confronti degli italiani.
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