E allora le foibe?

tachikoma22 (28/04/2021) - Voto: 1/5
leggere che la dalmazia non era italiana ma veneziana o comunque solo "sotto la sua influenza" la dice lunga sull'onesta intellettuale di questa roba. Aggiungiamo la mai nascosta ammirazione dell'autore per Tito e il quadro è completo. Sinceramente, non è questo il libro di cui avevamo bisogno
Fabio (27/04/2021) - Voto: 5/5
Eric Gobetti in questo piccolo libro riesce a fornire al lettore tutte le chiavi di base per comprendere la tanto dibattuta questione delle foibe, sempre più distorta per evidenti scopi politici. Ovviamente in poco più di 100 pagine non ci si può aspettare di trovare un'approfondita ricerca storica, bensì un'introduzione generale all'argomento. Consiglio quindi quest'opera a tutti coloro che, da non conoscitori degli eventi del "confine", vogliono qualcosa di semplice da cui partire, che poi in futuro potrà essere integrato con altre ricerche.
Coghran (13/04/2021) - Voto: 1/5
Mi meraviglio del fatto che Laterza abbia pubblicato un testo simile, spudoratamente parziale e omologato alla retorica negazionista propria della sinistra più becera. Nelle foibe finirono più di 15.000 uomini e donne colpevoli solo di essere italiani, chi lo nega si faccia una visita a Goli Otok, dove il boia Tito deportava i prigionieri politici e gli oppositori. Esistono altri libri attendibili e obiettivi sulla tragedia delle foibe e dell'esodo - ad esempio quelli scritti da Raoul Pupo e Gianni Oliva - che, per correttezza, completezza e documentazione dell'analisi storica, ben si differenziano da questo libro volgare e indecente. Assegno 1 stella perchè non è previsto il giudizio:inqualificabile
Claudio Rapetti (16/03/2021) - Voto: 5/5
Un ottimo testo: piccolo ma prezioso. racconta questa storia con equilibrio ed efficacia. Vivamente consigliato
Tiziano Viganò (15/03/2021) - Voto: 5/5
Leggendo alcuni commenti negativi su questo libro, bello e politicamente onesto, mi viene una grande rabbia nel vedere il danno, le calunnie, la propaganda, la disinformazione che hanno fatto le istituzioni, lo Stato italiano su ciò che è successo in quei luoghi. Ciò che viene raccontato, anche nei numeri, circa 500 fascisti, e non perché italiani, gettati nelle foibe dai partigiani titini e italiani. Questo è solo la conseguenza dei crimini commessi in quelle zone occupate militarmente dai nazifascisti. Gli italiani commisero efferati delitti, facendo terra bruciata, come ordinato dai kriminali Mussolini e Roatta. Incendio di interi villaggi, fucilazione di parecci civili, deportazioni in campi di concentramento di molte migliaia di persone dove molte morirono di stenti, freddo, fame, malattie, botte ricevute. L'talianizzazione forzata, l'obbligo della lingua italiana, ecc, ecc, la militarizzazione, la repressione generalizzata, portò queste popolazioni ad odiare, giustamente gli oppressori nazifascisti. Un bel libro consiglio di C. Cernigol, Operazione foibe tra storia e mito.Raccontare la verità storica non è fare negazionismo come dicono i kriminali assassini fascisti. Ora e sempre resistenza.